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La dottoressa Jasmina Lazendic-Galloway,
l'autrice della scoperta, Amelia Fraser
McKelvie, e il dr. Kevin Pimbblet |
E' uno degli argomenti preferiti dei sostenitori delle pseudoscienze: la scienza "ufficiale", "accademica", "cattedratica" non sarebbe incline ad accettare idee nuove e cambiamenti.
A sentir loro, le gerarchie dei baroni universitari non accetterebbero le intrusioni di chi è al di fuori della loro casta. Lo scientismo imperante escluderebbe e ostracizzerebbe così i tanti
ricercatori indipendenti (dalla mente tanto aperta) che si muovono lungo strade alternative e invise all'ortodossia scientifica...
Amelia Fraser-McKelvie, una studentessa 22enne alla facoltà di ingegneria di Melbourne in Australia è forse riuscita in pochi mesi dove gli scienziati hanno fallito per decenni.
La "massa mancante" nell'universo, quella inutilmente cercata per decenni da blasonatissimi astrofisici delle più gloriose università ed accademie del pianeta, sarebbe stata identificata da questa impertinente sconosciuta che si è permessa di mostrare a tutto il mondo quello che era sempre stato sotto il loro naso.
Che cosa fanno gli scienziati invidiosi e occultisti? Negano? Occultano? Mistificano? Cercano di screditarla e di insabbiare la questione per poi attribuirsi la scoperta?
No: pubblicano la sua scoperta su una prestigiosa rivista scientifica, dandole tutta l'enfasi e i riconoscimenti del caso.
Perfidi...
Approfondimenti:
- An estimate of the electron density in filaments of galaxies at z~0.1 (http://arxiv.org/abs/1104.0711, Cornell University Library)
- Monash student finds Universe’s missing mass (Monash University)
- Nuovi indizi sulla massa mancante (link, Istituto Nazionale di AstroFisica)