Il regista ispano-cileno Alejandro Amenabar (che ha diretto film come "Apri gli occhi", "Mare Dentro" e "The Others") ha terminato da tempo di girare un film intitolato "
Agorà" sulla vita di Ipazia, filosofa, matematica e astronoma, ultima erede della scuola platonica riportata in vita da Plotino presso Alessandria d'Egitto, città dove è vissuta nel IV secolo dC e dov'è stata barbaramente uccisa a causa del fondamentalismo religioso del suo tempo.
Il film, presentato fuori concorso a maggio al festival di Cannes, è in uscita in questi giorni nelle sale spagnole. Si tratta in effetti un atto di accusa contro tutti i fondamentalismi e in questo senso sta facendo discutere (si veda ad esempio "
La Weisz fa paura al Vaticano" su La Stampa, o "
Il film che l'Italia non vedrà", sempre su La Stampa ).
È un film che nel nostro paese non mancherà di sollevare polemiche, dato anche il clima infuocato della nostra politica: i fondamentalisti che massacrarono e uccisero Ipazia (i
parabolani) erano cristiani ed agirono col silenzio-assenso, se non addirittura sotto il mandato, del vescovo Cirillo diventato in seguito San Cirillo di Alessandria, considerato dal cattolicesimo
dottore della Chiesa.
In Italia - visto chi sono i
cattivi nel film -
sembra ci siano ci sono state forti resistenze e difficoltà a trovare un distributore. È l'ostracismo che subiscono da noi i film che in qualche modo mettono in discussione la religione cattolica, sia pure nelle sue frange più fondamentaliste. La stessa sorte è capitata, per esempio, a "
Religiolus - Vedere per credere".
Fortunatamente ora la situazione sembra essere sbloccata e il film dovrebbe debuttare nelle sale italiane venerdì 23 aprile 2010.