lunedì 6 settembre 2010

Candeggina contro il cancro?

Sul Corriere della Sera on-line di oggi è stata pubblicata questa notizia. In breve, la Food and Drug Administration, l'ente americano per il controllo sanitario, ha dichiarato pericolosa per la salute la Mineral Miracle Solution, una terapia inventata da un certo Jim Humble, già ricercatore minerario, ingegnere aerospaziale e ora anche ministro della «Chiesa della Seconda Genesi», con sede nella Repubblica Dominicana e ad Haiti.

In breve, questa cura consisterebbe nella somministrazione di gocce di una soluzione al 28% di clorito di sodio in acqua con aceto (acido acetico) o limone (acido citrico). La reazione con queste due sostanze libera diossido di cloro, il principio attivo di questa cura. Secondo Humble questa sostanza - con alto potere candeggiante e disinfettante, usata in basse concentrazioni per potabilizzare le acque - permetterebbe di curare le malattie più svariate, dall'AIDS al cancro, passando attraverso il raffreddore e le epatiti.

Citando direttamente il Corriere:

Humble offre via internet la sua acqua «miracolosa» attraverso una rete di vendita ramificata nei cinque continenti. L’acqua sarebbe «miracolosa» e, a sentire Humble, «dovrebbero esserci le fanfare per una delle più importanti medicine mai proposte all’umanità», ma, evidentemente, anche i miracoli hanno un prezzo. E così sul sito italiano dedicato all’MMS, l’acqua miracolosa è in vendita alla «modica» cifra di 35€, comprese le spese di spedizione.

Ma che hanno da lamentarsi? Cosa sono 35€ per un miracolo?

giovedì 19 agosto 2010

Orbs nello spazio!

Sensazionale! Ecco un orb fotografato nello spazio vicino alla ISS!

Un orb vicino alla Stazione Spaziale Internazionale?

Non si vede benissimo, è verso il centro della foto, vicino al secondo pannello solare da sinistra. Non è un foto ritocco. Se cliccate sull'immagine qui sotto aprite l'originale sul sito della NASA (link diretto all'immagine qui). Era tra le foto in evidenza della home page della NASA di oggi (http://www.nasa.gov/).
Ecco un ingrandimento dell'oggetto, con contrasto aumentato:
Orb della ISS ingrandito
Si tratta, come dicono i sostenitori della parapsicologia e dell'esoterismo, di un'entità ectoplasmatica - in questo caso nello spazio? O addirittura - come dice qualche ufologo - di un artefatto alieno, magari una sonda interdimensionale sorpresa a spiarci da vicino?

Ma se così fosse perché la NASA avrebbe pubblicato la foto? Forse per banalizzare la portata della scoperta e coprire la realtà del Grande Gombloddo Globale (GGG©), facendo pensare al popolino disinformato - quello "mentalmente chiuso" che disprezza trasmissioni come Voyager o Mistero perché plagiato dalla scienza ufficiale - che se il governo americano ne autorizza la pubblicazione allora non può essere che un riflesso o una sciocchezza del genere? Eh sì, deve essere proprio così... ;-)
O magari è davvero solo un granello di polvere vicino all'obiettivo dell'astronauta che ha scattato la fotografia con la sua fotocamera?
Un esperimento può togliervi il dubbio. Forse non lo sapete ma gli orbs potete farli da voi: cliccate qui per scoprire come!

lunedì 19 luglio 2010

Gli enormi blocchi di pietra impossibili da spostare

Luna crescente su StonehengeUna delle obiezioni che i fanta-archeologi (o sedicenti ricercatori del mistero) muovono più spesso all'archeologia da loro definita ufficiale a proposito dei grandi monumenti in pietra del passato (complessi megalitici, Stonehenge, Isola di Pasqua, Giza, ecc.) è la presunta impossibilità tecnologica di alzare/spostare pietre così grandi e pesanti.

Dal momento che non ci sono arrivate descrizioni delle tecniche usate per spostare questi pesantissimi blocchi di pietra, quello che si può fare è immaginarsi come li potessero sollevare, girare, trascinare e posizionare ragionando in termini di semplicità, praticità e tenendo conto dei materiali disponibili a quell'epoca (nel caso di Stonehenge, per esempio c'erano essenzialmente legno, funi e altre pietre). È di questo che si occupa l'archeologia sperimentale.

A volte in aiuto degli archeologi corrono dei semplici appassionati che hanno delle intuizioni geniali. È questo il caso di Wally Wallington, un carpentiere in pensione, che - come dice lui stesso - negli anni di attività si è spesso trovato a dover improvvisare soluzioni per portare a termine un lavoro...

martedì 13 luglio 2010

Rapimenti alieni: realtà? (parte 1ª)

Esistono davvero i rapimenti alieni?Uno dei temi più controversi quando si parla di ufologia sono i cosiddetti rapimenti alieni (alien abductions in inglese).

Ci sono diverse persone che affermano di essere state rapite, in genere durante il sonno, da esseri alieni. I ricordi di questi rapimenti sono frammentari e spesso confusi ma, se lo scenario può variare, alcuni elementi sono comuni alla maggior parte delle testimonianze: più o meno tutti i "rapiti" (abductee) hanno immagini di se stessi legati a un tavolo dove vengono esaminati da alieni (in genere verdi o grigi e con enormi occhi a mandorla). Di rapimenti alieni si comincia a parlare negli anni '50 del secolo scorso (pochi anni dopo che, nel 1947, si cominciò a parlare di UFO come di astronavi aliene venute dagli spazi siderali per studiare noi e il nostro pianeta) anche se in letteratura esiste qualche traccia di racconti simili, dove gli alieni sono sostituiti da esseri con fattezze compatibili col linguaggio e la cultura popolare dell'epoca. Tra i miti e le leggende di molti popoli sono descritte entità che ogni tanto disturbano il sonno dei malcapitati gravando sul loro petto.

Dunque la tesi è che «degli alieni sono venuti da distanze siderali per rapirmi durante il sonno, stendermi su un tavolo operatorio, studiarmi, umiliarmi e poi rimettermi nel mio letto. E lo hanno fatto più volte, senza lasciare nessuna prova fisica e senza che nessun altro se ne accorga»... Una questione posta in questi termini non può che polarizzare le opinioni: è difficile accettare razionalmente un'ipotesi tanto estrema da destare facili ilarità; d'altra parte i siti e i forum ufologici, i tanti ragazzini pieni di fantasia che li frequentano e gli onnipresenti venditori di fuffa non fanno molto per affrontare la cosa da un punto di vista razionalmente accettabile.

Il fatto è che un terreno su cui confrontarsi esiste. Secondo tutti gli psicologi che hanno affrontato la questione, quale che sia la loro idea sulla realtà delle esperienze raccontate, chi sostiene di essere stato rapito (d'ora in poi i "rapiti") è spesso sincero. I suoi ricordi gli dicono che ha subito un'esperienza traumatica e spesso umiliante; e gli suggeriscono immagini di esseri che volano o si spostano intorno ad un letto dove egli si trova immobilizzato.

Una persona che, se non altro, ha avuto il merito di aver portato la questione sotto gli occhi della scienza è stato John Mack, professore presso la prestigiosa Harvard Medical School, insignito del premio Pulitzer (per una biografia psicologica su Lawrence d'Arabia) ma soprattutto discusso, contestatato, amato autore di libri che sono diventati ben presto dei best seller tra i cultori del fenomeno UFO e paladino dei diritti e della dignità dei "rapiti" dagli alieni.

John Mack è morto nel 2004. L'articolo di Kaja Perina che ho tradotto e integrato qui di seguito (qui l'originale) è stato pubblicato nel marzo del 2003 su Psychology Today. Prende spunto da un'intervista al professor Mack e a suoi due colleghi per fare il punto - ammesso che sia possibile - su una questione così controversa...

lunedì 12 luglio 2010

Rapimenti alieni: realtà? (parte 2ª)

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Sognare ad occhi apertiGli psicologi hanno a lungo congetturato che i "rapiti" potessero essere inclini a fantasie e all'essere "assorti", la propensione a sognare ad occhi aperti o a rimanere incantati dai romanzi. Sia i "rapiti" dagli alieni che una gran numero di quelli che si ritrovano a fantasticare denunciano false gravidanze, esperienze extracorporee e apparizioni. Alcuni psicologi speculano sul fatto che persone come Will Bueche e Peter Faust siano semplicemente individui naturalmente predisposti agli incontri con un recettività accentuata rispetto esperienze anomale. Quale che sia il caso, Bueche e Faust hanno trovato un ascoltatore ben disposto in John Mack...

Rapimenti alieni: realtà? (parte 3ª)

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La paralisi nel sonno ha tanti nomi nelle varie culture popolariLa paralisi nel sonno, detta anche paralisi ipnogogica, è un fenomeno comune: il 6% delle persone ne ha avuto almeno un episodio. Il cervello e il corpo si desincronizzano momentaneamente al risveglio dal sonno REM. Il corpo rimane paralizzato, come avviene normalmente durante il ciclo REM, ma la mente è semi-lucida o anche completamente conscia dell'ambiente circostante, anche - secondo uno studio giapponese - se gli occhi sono chiusi. L'esperienza non può essere tecnicamente classificata né come veglia né come sonno. Per alcune sfortunate persone questa leggera paralisi è accompagnata da orribili allucinazioni visive e uditive: luci brillanti, senso di soffocamento e la convinzione che sia presente un intruso.

I giapponesi lo chiamano kanashibari e lo rappresentano come un demone che cammina sul petto di uno sventurato; i cinesi lo chiamano gui ya, o pressione dello spirito. In Romagna prende nome di Mazapégul (uno spiritello dispettoso della tradizione popolare).

Rapimenti alieni: realtà? (parte 4ª)

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L'orologio della Stazione di Bologna fermo alle 10.25 è un esempio di falsa memoria collettivaAlle 10.25 di mattina del 2 agosto 1980 una bomba piazzata da terroristi neofascisti esplose nella Stazione Centrale di Bologna uccidendo 85 persone e ferendone più di 200. L'orologio posto sul piazzale della stazione si fermò a quell'ora. Tutti ricordano distintamente che è stato lasciato fermo da allora per ricordare la strage e da allora chi passa da Bologna lo vede così. Non è vero. Si tratta in realtà di un falso ricordo di massa. L'orologio fu riparato e continuò a funzionare fino al 1996, quando si ruppe nuovamente. Fu solo allora che si decise di puntarlo nuovamente alle 10.25 e lasciarlo fermo così per commemorare le vittime della strage ("Fermate l'orologio di Bologna").

I falsi ricordi sono un problema di monitoraggio della fonte (source-monitoring), l'incapacità di ricordare dove e quando un'informazione sia stata acquisita: per esempio, pensiamo che un amico ci abbia raccontato una notizia mentre in effetti l'abbiamo sentita alla radio (o viceversa). «La memoria umana non è come un videoregistratore», dice Clancy. «È soggetta a distorsione e degrada col tempo. Ciò non significa che i "rapiti" siano psichiatricamente menomati. Non penso che debbano essere considerati strambi. Caso mai sono solo più soggetti a creare false memorie».

I soggetti il cui profilo di personalità indicava un alto livello di assorzione o di inclinazione alle fantasie erano i più soggetti ad avere scarsi risultati nel test del ricordo delle parole. Inoltre, dice McNally, tutti i "rapiti" nel gruppo delle memorie recuperate descrivevano quella che sembrava essere paralisi del sonno.

La Clancy e McNally hanno abbozzato le loro scoperte al Journal of Abnormal Psychology, riducendo il fenomeno dei "rapimenti" a una specie di equazione. La predisposizione a creare false memorie, combinata con disturbi come la paralisi nel sonno e un contesto culturale che considera possibili i rapimenti da parte degli alieni possono portare qualcuno a ricordare falsamente incontri di questo tipo. «Non si deve necessariamente credere a queste esperienze per creare false memorie», dice la Clancy. «Hai appena visto 'X-Files' e hai pensato 'che stronzata'; ma poi ti capita un episodio di paralisi nel sonno che ti fa andar fuori di testa e magari quelle immagini sono ancora lì nella tua mente».

martedì 15 giugno 2010

Il decalogo della disinformazione sul riscaldamento globale

Riscaldamento globaleÈ da qualche anno che anche parlare del tempo mette angoscia. Dai luoghi comuni sulle mezze stagioni siamo piombati in notizie cupe su ghiacciai che si ritirano, orsi polari alla deriva sulla banchisa polare che si spezza, tempeste tropicali, uragani, tifoni e chi più ne ha più ne metta.

Da una parte ci sono i disinformati catastrofisti, succubi delle dannosissime idiozie che spesso si vedono su youtube o si leggono nei forum, che parlano di scenari catastrofici con mari che cresceranno di decine di metri in pochi anni e di complotti degli scienziati (!!!) per tenercelo nascosto; dall'altra i disinformati negazionisti, che chiedono come si possa parlare di riscaldamento globale dopo una primavera fredda come quella appena finita. E chi è informato cosa dice? Da una parte c'è un coro quasi unanime di meteorologi, climatologi, geologi e fisici che parla di effetto serra. Dall'altra un agguerrito e rumoroso gruppo di mosche bianche che dice che non è vero niente, opponendo obiezioni almeno all'apparenza sensate. In mezzo ci stanno i tanti che vorrebbero essere informati ma che non comprendendo la querelle tra le categorie precedenti non riescono a fidarsi ne degli uni ne degli altri.

A questo proposito ho trovato molto interessante un articolo di David Morrison, uno scienziato della NASA, recentemente pubblicato sullo Skeptical Enquirer. L'ho tradotto ... ed eccolo qui.