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Gli americani ci fregano con la lingua |
“Album Concerto” è uno stupendo
disco del 1979 dove i Nomadi nella prima formazione e Francesco Guccini cantano e suonano delle canzoni una più bella dell'altra. Nell'introduzione di
Statale 17 Guccini spiega che “
gli americani ci fregano con la lingua”. Un conto è dire “
Quella sera partimmo John
, Dean
e io sulla vecchia Pontiac del ’55
del babbo di Dean
e facemmo tutta una tirata da Omaha
a Tucson”. Un altro è togliere i riferimenti americani e dire “
quella sera partimmo sulla vecchia millecento
del babbo di Giuseppe
e facemmo tutta una tirata da Piumazzo
a Sant’Anna Pelago"... Non è la stessa cosa.
Qualcosa di molto simile capita oggi quando si accenna a temi legati al paranormale. “
Ho sentito un rumore
, mi son girato e c'era uno gnomo” oggi suonerebbe ridicolo; “
ho avvertito come una vibrazione
e mi è apparsa un'entità di luce” invece è affascinante, al limite del verosimile: suona quasi credibile anche a me!
I fantasmi, gli elfi, gli gnomi, gli unicorni, i draghi che popolavano le leggende e le storie popolari dei secoli scorsi (e che ancora sopravvivono in alcune culture) oggi non vanno più di moda. Sanno di vecchio, di puerile e sono stati sostituiti dalle
presenze, dalle
manifestazioni di esseri che vivono magari in
altre dimensioni o altri
livelli di realtà, dalle
entità di
luce, dai
varchi dimensionali, dalle
vibrazioni, dalle
auree di energia, dagli UFO, ecc.
“Cosa c'è di male?” verrebbe da dire. In fondo ogni epoca cerca di definire l'ignoto coi termini che le sono propri. C'è di male che, come nel racconto di Guccini,
i fuffari ci fregano con la lingua; e c'è di peggio che non si limitano al paranormale ma penetrano con mezzi simili nella sfera personale, nei bisogni psicologici delle persone, nelle questioni riguardanti la loro salute. Il fine? Spesso quello più banale: i soldi.