Albert Einstein, 1916 |
Finora abbiamo visto l'universo solo tramite le radiazioni elettromagnetiche: onde radio, microonde, infrarosso, luce visibile, ultravioletto, raggi X, raggi gamma. Ora possiamo vederlo letteralmente sotto una nuova luce (e, come vedremo, le informazioni che possiamo ricavarne sono tantissime).
Le onde gravitazionali, secondo la teoria di Einstein, sono prodotte dalle masse che accelerano. Così come una nave che si muove solleva onde che si propagano sulla superficie dell'acqua, ogni volta che una massa accelera produce delle increspature gravitazionali nello spazio-tempo (il che avviene in effetti sempre perché la gravità ha portata infinita e il suo effetto è appunto accelerare i corpi). Queste onde si muovono nel tessuto spaziotemporale stesso deformandolo al loro passaggio. Con lo spazio-tempo si deformano gli stessi oggetti attraversati dalle onde. Quando una attraversa il vostro corpo, questo subirà uno stiramento e poi una contrazione e ciò avviene di continuo. Come mai non ce ne accorciamo?
Perché la deformazione è piccolissima ed è questo il motivo per cui finora non erano state trovate le onde gravitazionali: mancava la tecnologia per poterle misurare. Basti pensare che che il livello di precisione richiesta per questa scoperta è stata dell'ordine di grandezza dello spessore di un capello rispetto alla distanza tra il Sole e la stella più vicina.
Dunque i corpi che accelerano, producono onde gravitazionali. Tanto più massicci sono i corpi e forti le accelerazioni quanto più ampie saranno queste onde.
Ecco cos'è stato scoperto a settembre dell'anno scorso...