Su questo argomento ho già scritto, tanto tempo fa, La fisica dei giganti e dei nani (una traduzione adattata di un articolo americano), ma è davvero molto lungo. In questo articolo mi limiterò all’essenziale.
Immagine da un concorso di ritocco fotografico del sito www.worth1000.com |
Non rincorrerò le decine di casi inesistenti, per lo più attrazioni da fiera di paese del XIX secolo o degli inizi di quello scorso. A testimoniare sulla questione chiamo due famosi scienziati...
Michio Kaku |
Un piccolo aneddoto su questa citazione: durante una discussione l’ho riportata pari pari, fingendo che fosse roba mia, a un fuffaro d.o.c. (un tizio che ha patteggiato 20 mesi per truffa aggravata per aver chiesto soldi raccontando che a parlare tramite lui fosse un angelo). Costui dice(va) che Kaku è un “grande scienziato” (per i motivi di cui sopra) e di conoscere perfettamente i suoi libri (senza averne letto fino in fondo nemmeno il titolo). Mi ha risposto insultandomi e dicendomi che io sarei «in tutto e per tutto come un Testimone di Geova che cerca di “spiegare” la Bibbia». Da quando gli ho rivelato che l’autore è Kaku non lo cita più (anche perché è caduto tre volte nello stesso tranello). Quanto sono effimeri ’sti miti...Se King Kong esistesse veramente non potrebbe terrorizzare New York; le sue gambe si spezzerebbero invece al primo passo.
Se prendiamo una scimmia e aumentiamo le sue dimensioni di dieci volte allora il suo peso aumenterà col volume e cioè di 10×10×10=1000 volte. Sarà quindi 1000 volte più pesante. La sua forza però aumenterà con lo spessore delle sue ossa e dei suoi muscoli, la cui sezione trasversale aumenta solo col quadrato della distanza ossia 10×10=100 volte. In altre parole se King Kong fosse 10 volte più grande di un gorilla sarebbe 100 volte più forte ma anche 1000 volte più pesante. Il peso della scimmia crescerebbe cioè molto più rapidamente della sua forza all’aumentare delle dimensioni. Sarebbe, relativamente parlando, dieci volte più debole di una scimmia normale ed è per questo che le sue gambe si spezzerebbero.
Alle elementari ricordo il maestro che magnificava la forza della formica che può trasportare diverse volte il suo peso. Il mio insegnante concludeva che se una formica fosse delle dimensioni di una casa allora potrebbe sollevare quella casa. Ma la sua assunzione era sbagliata per la stessa questione che abbiamo visto per King Kong. Se una formica fosse delle dimensioni di una casa anche le sue zampe si romperebbero. Se aumentiamo le dimensioni di una formica di un fattore 1000, allora sarebbe 1000 volte più debole di una formica normale e collasserebbe sotto il suo stesso peso. Inoltre soffocherebbe. Le formiche respirano attraverso dei forellini ai lati del corpo. L’area di queste aperture aumenterebbe col quadrato del raggio ma il volume della formica aumenterebbe col suo cubo. Dunque una formica 1000 volte più grande di una normale avrebbe 1000 volte meno aria di quella necessaria a fornire ossigeno a muscoli e tessuti.
Questo è anche il motivo per cui i pattinatori e i ginnasti artistici sono tendenzialmente più bassi della media, pur rimanendo proporzionati come tutti. Hanno una forza muscolare rapportata al peso maggiore di quelli alti. [...]
Il secondo testimone è lo scienziato italiano più famoso di sempre. È considerato il padre della scienza moderna, fu perseguitato dall’Inquisizione e non c’è fuffaro che non si sia paragonato a lui almeno una volta nella vita. Era il 1638 quando Galileo Galilei pubblicava i Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze, una pietra miliare nella storia della scienza. In quest’opera si parla anche di giganti:
Or vegghino come dalle cose sin qui dimostrate apertamente si raccoglie l’impossibilità del poter non solamente l’arte, ma la natura stessa, crescer le sue macchine a vastità immensa: sì che impossibil sarebbe fabbricar navilii, palazzi o templi vastissimi, li cui remi, antenne, travamenti, catene di ferro, ed in somma le altre lor parti, consistessero; come anco non potrebbe la natura far alberi di smisurata grandezza, poiché i rami loro, gravati dal proprio peso, finalmente si fiaccherebbero; e parimente sarebbe impossibile far strutture di ossa per uomini, cavalli o altri animali, che potessero sussistere e far proporzionatamente gli uffizii loro, mentre tali animali si dovesser agumentare ad altezze immense, se già non si togliesse materia molto più dura e resistente della consueta, o non si deformassero tali ossi, sproporzionatamente ingrossandogli, onde poi la figura ed aspetto dell’animale ne riuscisse mostruosamente grosso: il che forse fu avvertito dal mio accortissimo Poeta, mentre descrivendo un grandissimo gigante disse:Guardate le parti che ho messo in corsivo nelle due citazioni: dicono sostanzialmente la stessa cosa. Galileo notò che le realizzazioni pratiche di macchine, rispetto ai loro modellini in scala, erano molto più fragili. Oggi delle prove di carico sul tessuto osseo sono state fatte: l’osso ha una buona resistenza a una compressione statica. Un animale potrebbe forse reggere dieci volte il suo peso, da fermo; ma, al primo movimento, l’osso si spaccherebbe. Per muscoli, tendini e ovviamente cartilagini la situazione sarebbe ancora peggiore.
Non si può compatir quanto sia lungo,E per un breve esempio di questo che dico, disegnai già la figura di un osso allungato solamente tre volte, ed ingrossato con tal proporzione, che potesse nel suo animale grande far l’uffizio proporzionato a quel dell’osso minore nell’animal più piccolo, e le figure son queste: dove vedete sproporzionata figura che diviene quella dell’osso ingrandito.
Sì smisuratamente è tutto grosso.
Dal che è manifesto, che chi volesse mantener in un vastissimo gigante le proporzioni che hanno le membra in un uomo ordinario, bisognerebbe o trovar materia molto più dura e resistente, per formarne l’ossa, o vero ammettere che la robustezza sua fusse a proporzione assai più fiacca che ne gli uomini di statura mediocre; altrimente, crescendogli a smisurata altezza, si vedrebbono dal proprio peso opprimere e cadere. Dove che, all’incontro, si vede, nel diminuire i corpi non si diminuir con la medesima proporzione le forze, anzi ne i minimi crescer la gagliardia con proporzion maggiore: onde io credo che un piccolo cane porterebbe addosso due o tre cani eguali a sé, ma non penso già che un cavallo portasse né anco un solo cavallo, a se stesso eguale.
L'incredibile Hulk |
Un gigante, se esistesse, dovrebbe avere le proporzioni dell’incredibile Hulk (e dovrebbe essere ancora più massiccio se fosse più alto) ma nei testi sacri, nelle leggende, nei miti e nei racconti popolari di un essere simile non si parla: sarà perché il copyright ce l’ha la Marvel?
Articolo ottimo, ma vediamo se ho capito bene (anche per rispondere a eventuali fuffari): non è concepibile che un determinato essere vivente possa esistere, muoversi, ecc., aumentando le sue dimensioni di varie volte e allo stesso tempo - credo sia questo il punto - conservando le stesse proporzioni. Quindi i dinosauri hanno potuto invece raggiungere dimensioni tanto ragguardevoli poiché la natura, l'evoluzione, ecc., li ha dotati di struttura e proporzioni adeguate, giusto?
RispondiEliminaEsattamente. Del resto le ricostruzioni dei dinosauri sono fatte proprio tenendo conto di questi parametri: ossa con una certa sezione e una certa lunghezza reggono un certo carico. I grossi erbivori avevano zampe massicce e colonnari, come gli elefanti. I grandi carnivori avevano comunque zampe potenti.
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