sabato 1 agosto 2015

Dieci comandamenti per il XXI secolo

10 comandamenti per il XXI secolo?
Per un ateo, una persona che ha deciso che sotto i suoi piedi non c'è nessun inferno, che sopra la sua testa c'è solo il cielo stellato e che non servono un dio o una religione per essere una brava persona, non esistono comandamenti divini così come non esistono dogmi.

Un ateo è però un individuo sociale e quindi necessariamente morale. Codificare delle norme comportamentali e rappresentarle in forma di comandamenti o precetti e magari enumerarle è un modo comodo e stimolante per parlarne e magari metterle in discussione (perché, si sa, gli atei sono tendenzialmente cagacazzi). Se certe linee guida etiche fossero seguite da tutti, anche dai non atei, il mondo probabilmente sarebbe un posto (molto) migliore in cui vivere.

Un interessante tentativo di elencarne alcune è l'iniziativa Atheist Mind Humanist heart, un premio per trovare i 10 comandamenti per il XXI secolo. Ne son stati raccolti quasi 3000. I più votati sono risultati i seguenti...

  1. Sii di mente aperta, e disposto a cambiare le tue convinzioni di fronte a prove nuove.
  2. Cerca di capire cosa è, nei limiti della probabilità, la verità, e non di credere a ciò che vorresti che fosse la verità.
  3. Il metodo scientifico è il mezzo più affidabile per comprendere il mondo della natura.
  4. Ogni persona ha il diritto di decidere sul proprio corpo.
  5. Non è necessario che ci sia Dio per essere una buona persona o per vivere una vita piena di significato.
  6. Pensa sempre alle conseguenze delle tue azioni e riconosci che devi assumerti le responsabilità per ognuna di esse.
  7. Tratta gli altri come vorresti che gli altri trattassero te, e come vorrebbero essere trattate. Pensa sempre al loro punto di vista.
  8. Abbiamo la responsabilità di considerare gli altri, anche le future generazioni.
  9. Non esiste un modo giusto di vivere.
  10. Lascia il mondo migliore di come lo hai trovato.
Trattandosi di una classifica inevitabilmente alcuni sono molto simili e l'ordine è opinabile. Mi permetto perciò di aggiungerne qualcuno. Ecco quelli che Richard Dawkins ha proposto nel suo bel libro “La delusione di Dio”:
  • Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso (una riduzione del n. 7 dell'elenco precedente).
  • In qualsiasi situazione cerca di non danneggiare nessuno.
  • Tratta gli altri esseri umani, tutti gli esseri umani, e il mondo in generale con amore, rispetto, lealtà e onestà (il n. 8).
  • Non tollerare che sia commesso il male e non sottrarti al compito di amministrare la giustizia; sii pronto a perdonare le offese ogniqualvolta chi le ha arrecate riconosca le proprie responsabilità e sia sinceramente pentito.
  • Vivi la vita con un senso di meraviglia e gioia.
  • Cerca sempre di imparare qualcosa di nuovo.
  • Sottoponi tutto a verifica; controlla sempre che le tue idee si accordino con i fatti e scarta anche credenze a cui sei affezionato se si rivelano false e contraddette dai dati reali (n. 2).
  • Non censurare nè respingere a priori le idee diverse dalle tue, ma rispetta sempre il diritto degli altri di dissentire da te.
  • Formati opinioni indipendenti sulla base del tuo raziocinio e della tua esperienza; non lasciarti trascinare ciecamente dagli altri.
  • Metti tutto in discussione.
Un altro che mi piace molto è l'ultima raccomandazione di Ernesto “Che” Guevara lasciata nella lettera di addio ai suoi figli:
«Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo. È la qualità più bella di un rivoluzionario.»

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