A quel punto i siti catastrofisti si riempirono di annunci di terribili tempeste solari che nell'anno della profezia Maya avrebbero distrutto la nostra civiltà, arrivando addirittura a indicare date precise.
Poi il Sole è entrato - per così dire - in depressione. È da due anni che le macchie solari sono al minimo. La previsione per massimo, che inizialmente indicava il 2012, è stata corretta al 2013. Se anche nei prossimi mesi continuerà così ci troveremo di fronte al minimo più basso dell'ultimo secolo (e oltre). C'è pure chi ha suggerito che il Sole possa entrare in un nuovo minimo di Maunder.
I fuffari catastrofisti del 2012 l'avevano presa male: le loro funeste previsioni di una tempesta solare devastante verso la fine di quell'anno erano andate a gambe all'aria.
Ma ora, dalla NASA, ecco un annuncio grazie al quale potranno far tornare in auge la questione della cintura di luce, del flusso di energia galattica e tutte le altre sciocchezze associate all'allineamento galattico.
Sul sito della NASA è stato pubblicato un articolo dal titolo "Cosmic rays hit Space Age high" (link all'originale in fondo alla pagina)...
State pensando a un viaggio su Marte? Allora procuratevi una bella schermatura. Secondo i sensori del satellite ACE (Advanced Composition Explorer) della NASA, i raggi cosmici hanno raggiunto il massimo dell'era spaziale.
“Nel 2009 l'intensità dei raggi cosmici è aumentata del 19% oltre qualunque livello raggiunto negli ultimi cinquant'anni” ha detto Richard Mewaldt della Caltech. “L'aumento è significativo e potrebbe costringerci a ripensare le schermature per le radiazioni degli astronauti nelle missioni nello spazio profondo”.
La causa di questo aumento è nell'attuale minimo solare, una lunga pausa nell'attività del nostro astro che è iniziata nel 2007 e sta tutt'ora continuando (si veda SpaceWeather). I ricercatori sanno da lungo tempo che i raggi cosmici aumentano quando l'attività solare diminuisce. Al momento quest'attività è così debole come non è mai stata in tutta l'era moderna, ponendo le condizioni per quella che Medwalt ha definito “una tempesta perfetta di raggi cosmici”.
“Stiamo attraversando uno dei più profondi minimi di attività solare in quasi un secolo” afferma Dean Pesnell del Goddard Space Flight Center “così non ci meraviglia affatto che i raggi cosmici siano a livelli record per l'era spaziale”.
I raggi cosmici galattici vengono da fuori del nostro sistema solare. Sono particelle subatomiche - prevalentemente protoni ma anche altri nuclei pesanti - accelerati quasi alla velocità della luce dall'esplosione di distanti supernove. I raggi cosmici generano una cascata di particelle secondarie quando colpiscono l'atmosfera terrestre; possono essere pericolosi per la salute degli astronauti; e un singolo raggio cosmico può disabilitare un satellite se colpisce un circuito integrato particolarmente sfortunato.
Il campo magnetico solare è la nostra prima linea difensiva contro queste particelle altamente energetiche. Tutto il sistema solare, da Mercurio a Plutone, è avvolto da una bolla di campo magnetico solare chiamata eliosfera. È generata dalla dinamo magnetica interna del sole e gonfiata fino a proporzioni colossali dal vento solare.
Quando un raggio cosmico tenta di entrare nel sistema solare si trova a combattere contro gli strati più esterni del'eliosfera. Se riesce a penetrarli, trova una densa foresta di campi magnetici pronti a disperdere o deflettere l'intruso.
“Nei periodi di bassa attività solare, questa barriera naturale è indebolita. e un maggior numero di raggi cosmici riesce a raggiungere il sistema solare interno” - spiega Pesnell.
Mewaldt elenca tre aspetti del minimo solare in corso che si stanno combinando per creare la tempesta perfetta:
- Il campo magnetico solare è debole. “C'è stata un netto indebolimento del campo magnetico interplanetario (IMF) che è arrivato a soli 4 nanoTesla (nT), dai valori tipici che vanno da 6 to 8 nT”, ci dice. “Questo minimo da record per l'IFM contribuisce indubbiamente al massimo da record per i flussi di raggi cosmici”.
- Il vento solare sta calando. “I dati della sonda Ulysses dicono che la pressione del vento solare non è mai stata così bassa negli ultimi 50 anni”, continua Mewaldt. “Dunque la bolla magnetica che protegge il sistema solare interno non viene mantenuta gonfia come al solito”. Una bolla più piccola significa un tragitto minore al suo interno per i raggi cosmici diretti verso l'interno del sistema solare. Un raggio cosmico diretto verso il sistema solare deve "nuotare controcorrente" a causa del vento solare. La velocità di questo vento è scesa a livelli molto bassi nel 2008 e nel 2009, rendendo così più facile del solito il passaggio di raggi cosmici.
- La corrente eliosferica sta scemando. Si immagini che il Sole indossi un costume da ballerina, ampio quanto l'intero sistema solare, con una corrente elettrica che si diffonde tra le sue pieghe svolazzanti. Questa è la corrente eliosferica diffusa (heliospheric current sheet), una vasta zona di transizione dove la polarità del campo magnetico solare cambia da positiva (N) a negativa (S). La corrente eliosferica è importante perché i raggi cosmici tendono ad essere guidati nelle sue spire. Ultimamente queste si stanno stendendo, permettendo ai raggi cosmici di penetrare in modo più diretto all'interno del sistema solare.
La Terra non corre particolari pericoli per questi raggi cosmici extra. L'atmosfera e il campo magnetico si integrano costituendo una barriera formidabile contro le radiazioni spaziali, e proteggendo gli esseri umani sulla superficie. In effetti abbiamo affrontato tempeste peggiori di questa. Centinaia di anni fa, i flussi di raggi cosmici erano del 200% superiori rispetto adesso. I ricercatori ne sono a conoscenza perché quando un raggio cosmico colpisce l'atmosfera, può produrre - tra le altre cose - un isotopo del berillio (10Be, detto berillio cosmogenico proprio per questo motivo) che si conserva nei ghiacci polari. Dal carotaggio della calotta polare è possibile stimare i flussi di raggi cosmici per più di un migliaio di anni nel passato. Anche con l'ultimo aumento, i raggi cosmici risulteranno più deboli di quanto non lo siano stati per diverso tempo nell'ultimo millennio.
“L'era spaziale fino ad oggi ha sperimentato un'attività di raggi cosmici relativamente bassa”, dice Mewaldt. “Ora potremmo ritornare ai livelli tipici dei secoli passati”.
I satelliti della NASA continueranno a monitorare la situazione man mano che il minimo solare continua. Restate sintonizzati per gli aggiornamenti.
Articolo originale: http://www.nasa.gov/topics/solarsystem/features/ray_surge.html
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