Così Platone in uno dei suoi dialoghi - il Timeo - intorno al 360 A.C., parla di Atlantide, uno dei miti più antichi e affascinanti. Da questo ne sono derivati tanti altri (Mu, Lemuria, Iperborea, ...) ma tutti hanno in comune un continente perduto, rovine sommerse o sepolte di antiche civiltà avanzate, distrutte da qualche immane catastrofe naturale o dalla ferocia dell'uomo (o da qualcuno dei nostri tanti difetti: stupidità, arroganza, ...).
Pompei, Ercolano, Santorini, Troia, templi sepolti da oceani verdi in Asia o in Sud America o città sommerse da mari di sabbia in Africa e in Medio Oriente (o semplicemente dal tempo) sono lì a testimoniare che eventi del genere nel passato sono successi.
C'è però chi questo passato vorrebbe allontanarlo oltre quanto riportano i testi accademici e gli studiosi. Ogni anno qualcuno annuncia di aver scoperto una qualche Atlantide. Ci sono centinaia di siti web che riportano foto di pavimentazioni, blocchi squadrati, mura crollate e adagiate sul fondo di qualche mare o affioranti da qualche collina... O almeno, così sembra...
Non ho scritto questo articolo per smentire alcunché ma solo per dare una possibile chiave di lettura diversa a chi in certe immagini vede un mistero.
Le foto che ho raccolto in questa immagine hanno tutte in comune qualcosa: sono formazioni assolutamente naturali.
Tra le formazioni geologiche qui rappresentate qui ci sono dei joint (diaclasi), dei columnar joint (colonne basaltiche) e dei tessellated pavement.
Riferimenti:
- http://en.wikipedia.org/wiki/Joint_(geology)
- http://en.wikipedia.org/wiki/Tessellated_pavement
- Selected natural fracture features
- Spatial organization of natural fractures: a geomechanics approach
Nessun commento:
Posta un commento