sabato 24 aprile 2010

La teoria di Einstein tiene a bada gli sfidanti

Ammasso Abell 2218
Quasi cento anni fa Albert Einstein pubblicò la sua Teoria della Relatività Generale, un'ipotesi sulla gravitazione che in pochi anni rivoluzionò la fisica introducendo un nuovo paradigma: l'universo non più visto nelle classiche tre dimensioni euclidee dello spazio, ma come un'entità geometrica in 4 dimensioni, le tre spaziali più il tempo.

In poco tempo cominciarono ad arrivare le prime conferme e anche se la Relatività Generale occupò ben presto un ruolo centrale nella fisica moderna per il lavoro di Einstein le verifiche non sono mai cessate, anche perché non tutti i problemi sono stati risolti: come si è originato l'universo e perché sembra espandersi così velocemente? Negli ultimi anni i fisici hanno spostato la loro attenzione su teorie che competono con la Relatività Generale come possibili spiegazioni per l'espansione accelerata dell'universo. Al momento la spiegazione più popolare per questa accelerazione è la cosiddetta costante cosmologica, che può essere pensata come un'energia, definita "oscura" in quanto non può essere rilevata direttamente [1], che esiste nello spazio vuoto e tende appunto a far espandere il cosmo, ma nuovi contendenti si sono candidati a mandare in pensione la Relatività e aspettano di essere messi alla prova.

Sono stati annunciati due nuovi studi indipendenti sugli ammassi di galassie, che hanno sfruttato le misurazioni di Chandra, un laboratorio orbitale automatico a raggi-X della NASA.

Una di queste ricerche taglierebbe le gambe a un modello rivale della Gravità Generale mentre l'altra mostrerebbe che la teoria di Einstein funziona anche per tempi e distanze su scala cosmologica. Insomma, la quasi centenaria teoria di Einstein sembrerebbe ancora la migliore sulla piazza...

lunedì 19 aprile 2010

Il servizio di Report sul C.I.C.A.P.

Un aliante mentre diffonde una 'scia chimica' (da una foto di Daniele Orlandi) Sembra che Report, la famosa trasmissione giornalistica di RAI 3 condotta da Milena Gabanelli, uno dei pochi esempi di giornalismo investigativo in Italia, famosa per la sua indipendenza e per aver pestato i piedi a governi di ogni colore, abbia commesso un peccato mortale: ha trasmesso un servizio sul CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).

Durante il servizio venivano toccati vari temi sui quali il CICAP opera attivamente: fenomeni paranormali, fachiri, illusioni ottiche e uditive, complotti vari, ma soprattutto ... le scie chimiche. Cosa sono le scie chimiche? Per chi non lo sapesse, c'è gente che sostiene che alcune di quelle scie visibili nell'atmosfera terrestre (in genere attribuite agli aerei di linea) non siano - come asseriscono meteorologi, controllori di volo, piloti, esperti di aviazione, chimici, fisici e scienziati in genere - scie di condensa o scarichi d'altro genere, tipo l'acqua scaricata dall'aliante nella foto qui sopra o carburante, ma si tratti in realtà agenti biologici o chimici spruzzati a grandi altitudini per motivi sconosciuti all'opinione pubblica; insomma un grande complotto internazionale ordito da governi, militari e scienziati (con la connivenza di piloti, controllori di volo, meccanici, personale a terra, addetti alla sorveglianza, ecc.) coprirebbe queste emissioni. Potrebbe addirittura essere un aspetto del Grande Gombloddo Globale ©2010-2012 che coinvolge grigi, savi di Sion, rettiliani, illuminati, Area 51, UFO, esperimento Philadelphia, ecc.

Ebbene, i sostenitori di questa teoria non hanno affatto gradito il servizio della Gabanelli...

venerdì 29 gennaio 2010

Prevedere i terremoti

In occasione del catastrofico terremoto de L'Aquila abbiamo imparato a conoscere un personaggio, Giampaolo Giuliani, un tecnico di laboratorio che sostiene di essere in grado di prevedere con precisione i terremoti.

D'altra parte la geologia è praticamente unanime nel ritenere, al momento, impossibile prevedere in modo preciso i sismi: possono essere individuate zone a rischio e pericoli potenziali ma non la data, il luogo esatto e l'intensità di un sisma.

Inevitabilmente sono seguite delle polemiche con accuse alla scienza di ostracismo, alla Protezione Civile di non avere ascoltato, denunce per procurato allarme a Giuliani, ecc.

Non mi interessa entrare nei dettagli della teoria (o presunta tale) di Giuliani, ma solo analizzare brevemente due sue interviste...

sabato 23 gennaio 2010

Crackpot index Test di autovalutazione per crackpot

Crackpot (o anche crank) è un termine usato ironicamente per indicare una persona che crede in modo inamovibile in qualcosa che la stragrande maggioranza dei suoi contemporanei considera falsa.

Caratteristica tipica di un crackpot è il respingere qualunque evidenza od argomento che contraddica la sua "convinzione non convenzionale" rendendo spesso inutile qualunque tentativo di discussione razionale.

Ho trovato on-line questo ironico giochino di John Baez, dedicato ai crackpot, e mi sembrava giusto tradurlo e integrarlo (col suo permesso).

Ecco un semplice metodo per valutare contributi potenzialmente rivoluzionari per la fisica...

sabato 2 gennaio 2010

Apophis, la fine del mondo nel 2036?

Rappresentazione di un asteroide in rotta di collisione con la Terra Ovvero cosa non si dice per farsi un po' di pubblicità...

E' di questi giorni la notizia che l'ente spaziale russo Roskosmos (per bocca del suo direttore Anatoly N. Perminov) sarebbe molto preoccupato per l'asteroide Apophis (il cui nome viene dal dio egizio della distruzione), un gigantesco sasso cosmico di 300 metri di diametro la cui orbita interseca quella del nostro pianeta e per il quale è previsto un passaggio davvero molto ravvicinato nel 2036.

L'asteroide Apophis aveva già avuto una discreta copertura mediatica alcuni anni fa, quando fu scoperto nel 2004. Dai primi dati risultava una probabilità di impatto del 2,6% per il 2029, una percentuale altissima in termini astronomici.

Il tema dell'impatto devastante da parte di un asteroide era già stato trattato in diversi film holliwoodiani: nel film Meteor del 1979 e nei più recenti Deep Impact e Armageddon, entrambi del 1998, di qualche credibilità il primo e assolutamente ridicolo il secondo, ma comunque dal grande successo di pubblico.

La NASA dunque prestò la giusta attenzione alla faccenda anche dal punto di vista della comunicazione e le successive osservazioni ridussero drasticamente le probabilità di impatto fino a portarle a zero per il 2029.

Ma per il passaggio successivo, nel 2036, cosa si prevede?

giovedì 24 dicembre 2009

La nube che non dovrebbe esserci

La Nube Interstellare Locale nota anche come "Lanugine Locale" in una illustrazione a cura di Linda Huff (scienziata americana) e Priscilla Frisch (Università di Chicago) . Il Sistema Solare potrebbe uscirne tra poche migliaia di anni (dettagli...)
Ecco una notizia ghiotta sia per i catastrofisti del 2012 che per i sostenitori newage delle ondate di energie cosmiche, galattiche, cinture di luce e quant'altro.

Forse non lo sapevate, ma ... il Sistema Solare sta attraversando un'aura cosmica di gas interstellare, forse delle tenui frange della cintura di luce tenute insieme dal magnetismo, in ogni caso un manto sicuramente mistico, una sfera di energia positiva che ci protegge da quella negativa di supernove esplose milioni e milioni di anni fa.

Sì, in effetti con questa roba i fuffari potrebbero costruirci bufale colossali per anni e anni.

Più prosaicamente in un interessante articolo la NASA ci racconta una scoperta fatta grazie a Voyager 1 e 2, le due sonde gemelle lanciate nel 1977 per l'esplorazione dei pianeti esterni del Sistema Solare ancora attive, giunte più lontano di qualunque altro mezzo mai creato dall'uomo e dirette verso lo spazio interstellare.

domenica 20 dicembre 2009

Atlantide ai Caraibi? (ovvero Atlantide: fatela da voi)

Misteriosa e antichissima città sui fondali caraibici?In questi giorni ha fatto il giro della rete una notizia clamorosa: nei Caraibi sarebbero state scoperte le rovine sommerse di una grande città, probabilmente antecedente le stesse piramidi d'Egitto. Addirittura un prestigioso giornale come il Corriere della Sera ha dedicato un dettagliato articolo a questa (presunta) scoperta.

La notizia è stata data in esclusiva dal giornale on-line Herald de Paris. Brevemente si dice che, dall'analisi di immagini satellitari un team di ricercatori avrebbe identificato sui fondali dei Caraibi i possibili resti di un'ipotetica antica civiltà. Dunque questa volta niente foto subacquee di strutture la cui origine umana possa venire messa in discussione dalla geologia, come mostrato qui, ma foto satellitari di strade e rovine.

Avrebbero addirittura visto una struttura simile a una piramide alta e sottile, una piattaforma sovrastata da piccoli edifici e una costruzione con pali paralleli e travi fra le macerie di un edificio in rovina. Ovviamente nulla del genere sarebbe possibile senza l'intervento umano. A corredo dell'articolo c'è una serie di foto satellitari che dovrebbero testimoniare la scoperta.

Che sia la volta buona che questa fantastica, misteriosa e antichissima civiltà, madre di tutte quelle  storiche, si lascia trovare?

mercoledì 16 dicembre 2009

Una questione di scala

Quando si parla di distanze astronomiche vengono fuori quasi sempre misure incompatibili con la nostra esperienza quotidiana come i miliardi di chilometri, o si usano unità di misura poco chiare per i profani come gli anni luce o i parsec. Inutile dire che la dove regna la confusione più facilmente entra la fuffa.

La distanza media della Terra dal Sole, per esempio, è circa 150 milioni di km. E' ovvio per chiunque che sia tantissimo, ma è una misura così al di fuori dall'esperienza quotidiana che diventa difficile persino immaginarsela.

In questo senso, rapportare le distanze astronomiche a oggetti che fanno parte della nostra quotidianità può aiutare a farsi un'idea di queste misure. Cominciamo, per esempio, vedendo come sarebbe il cosmo nei nostri paraggi se la Terra fosse grande come una palla da tennis...