venerdì 9 novembre 2012

L’asteroide Nibiru si schianterà sulla Terra il 21 dicembre: lo dice la CNN!

Il web e Facebook sono in subbuglio. Ecco un annuncio drammatico apparso sul sito della CNN. Il link è questo: http://ireport.cnn.com/docs/DOC-872812. Ne copio il contenuto prima che la CIA lo faccia cancellare:
According to leaks by unnamed NASA employees and scientists, an asteroid dubbed 'Nibiru' is heading in a direct path towards earth, with up to 30% chance of collision. Understandably NASA is keeping quiet for the moment as to not incite panic, and to get all the facts before making an official press release. Though some unconfirmed rumours include the asteroid being the size of texas, and the estimated date of collision being some time during November-December 2012. NASA has neither confirmed or denied any of these claims.
Traduzione veloce:
Secondo le indiscrezioni di alcuni non meglio precisati impiegati e scienziati della NASA, un asteroide battezzato "Nibiru" sarebbe in rotta do collisione verso la Terra con un 30% di probabilità di impatto. Comprensibilmente alla NASA mantengono il riserbo, per non diffondere il panico e per raccogliere tutte le informazioni prima di rilasciare una comunicazione ufficiale. Secondo alcune voci non confermate l'asteroide sarebbe grande come il Texas e la data dell'impatto sarebbe nel periodo novembre-dicembre 2012. La NASA non ha ne' confermato ne' smentito queste affermazioni.
Paura eh?

lunedì 1 ottobre 2012

Fine del mondo alla fine del 2013? Arriva la cometa ISON!

C/2012 S1 ISON
Per ora è ancora un debole puntino lattiginoso alla portata dei soli telescopi professionali e amatoriali di alta fascia ma potrebbe diventare qualcosa di veramente spettacolare - forse storico - tra poco più di un anno.

Si tratta della cometa C/2012 S1 ISON, scoperta appena una settimana fa dall'astrofilo bielorusso Vitali Nevski e dal suo collega russo Artyom Novichonok.

Se Nibiru vi ha sconcertato, la profezia Maya vi ha spaventato e la Elenin vi ha inquietato allora la ISON vi terrorizzerà. Tremate, gente!

lunedì 20 agosto 2012

Il senso delle cose

Richard P. Feynman (1918-1988),
premio Nobel per la fisica nel 1965
Mi sono letto "Il senso delle cose" di Richard P. Feynman, il grande scienziato (premio Nobel per la fisica nel 1965 per i suoi studi sull'elettrodinamica quantistica) morto nel 1988. È un libretto di poco più di 100 pagine, pubblicato da Adelphi (collana "Biblioteca Scientifica" n. 27). È tratto da tre conferenze tenute da Feynman nel 1963 e parla della scienza e del rapporto di questa con le altre discipline ed è assolutamente illuminante su come debba funzionare una mente razionale.

Parte dall'apologia del dubbio, smonta il principio di autorità e rivendica il primato del metodo scientifico come l'unico strumento valido inventato finora dall'uomo per accumulare esperienza e orientarsi nel buio.

La scienza è certa solo di non aver certezze:
«Ciò che oggi chiamiamo “conoscenze scientifiche” è un corpo di affermazioni a diversi livelli di certezza. Alcune sono estremamente incerte, altre quasi sicure, nessuna certa del tutto. Noi scienziati ci siamo abituati, sappiamo che è possibile vivere senza sapere le risposte. Mi sento dire: “Come fai a vivere senza sapere?”. Non capisco cosa intendano. Io vivo sempre senza risposte. È facile. Quello che voglio sapere è come si arriva alla conoscenza.»

martedì 14 agosto 2012

Esiste un Dio artificiale?

Douglas Noël Adams (1952-2001)
Mi son letto "Il Salmone del Dubbio", una raccolta postuma di bozze, scritti, articoli e discorsi di Douglas Adams (l'autore della famosissima trilogia in cinque volumi della Guida Galattica per Autostoppisti). A parte il rimpianto, anzi no, la rabbia di non aver più una mente geniale come la sua a illuminare la vita, l'universo e tutto quanto, mi è rimasto impresso uno suo intervento tenuto al convegno "Digital Biota 2" a Cambdridge nel settembre 1998 (qui l'originale in inglese: http://www.biota.org/people/douglasadams/) , per cui ve lo propongo, anche se è molto lungo...

giovedì 12 luglio 2012

Plutone batte un cinque

Lo Hubble Space Telescope non cessa di darci soddisfazioni. A un anno dalla scoperta della quarta luna di Plutone, ecco la quinta (articolo NASA).
Plutone e il suo sistema di cinque lune

Per il momentosi chiama P5. Come la sua sorella P4 non ha ancora un nome. Si tratta di un corpo molto piccolo, dai 10 ai 25 km di diametro, probabilmente composto quasi interamente di ghiaccio, che percorre, in poco più di venti giorni terrestri, un’orbita circolare a 42000 km dal pianeta.

Intorno al piccolo Plutone (ha un diametro di 2322 km contro i 3475 della nostra Luna) che orbita a cinque miliardi di km dal Sole (il raggio dell'orbita terrestre è circa 150 milioni di km) c'è un vero e proprio sistema planetario in miniatura. Si pensa che possa essersi generato da uno scontro cosmico con un altro piccolo pianeta, in un lontano passato. Quando la sonda New Horizons arriverà a Plutone nel luglio 2015 troverà un ambiente ben più complesso di quanto si pensasse al suo lancio, nel gennaio 2006. I ricercatori che seguono la missione avranno il loro bel daffare per pianificare tutte le attività di osservazione di un sistema così inaspettatamente complesso durante il velocissimo passaggio ravvicinato. Non ci saranno infatti altre opportunità, visto che la sonda non si fermerà (sarebbe stato troppo costoso portarsi il carburante per una frenata così potente) ma procederà sparata verso la cintura di Kuiper, dove gli scienziati sperano di fare nuove scoperte.

La sonda NASA si trova nel momento in cui scrivo a oltre 3 miliardi e mezzo di km dal Sole e viaggia a una velocità di oltre 15 km/s rispetto al nostro astro (Where is New Horizons?).

venerdì 8 giugno 2012

I neutrini non sono più veloci della luce (ed Einstein tiene duro)


Esperimento OPERA
Dopo l'eccitazione del primo annuncio, l'ilarità sul Tunnel della Gelmini, la delusione della prima smentita, la disillusione delle prime evidenze contrarie sono arrivati i nuovi risultati dei quattro esperimenti che analizzano i neutrini tra Cern e Laboratori del Gran Sasso: i neutrini sparati dal CERN non sono più veloci della luce.

L'annuncio è stato dato a Kyoto (Giappone) alla 25ª Conferenza Internazionale sulla fisica del neutrino. I quattro esperimenti (OPERA, Borexino, Icarus e LVD) hanno tutti misurato tempi di volo dei neutrini sparati dal CERN ai Laboratori del Gran Sasso consistenti con la velocità della luce.

I risultati precedenti erano stati falsati da un errore di temporizzazione delle fibre ottiche, un elemento del complicatissimo sistema di misurazione implementato tra il CERN e il Gran Sasso.

Sergio Bertolucci, direttore per la ricerca e le tecnonogie d'informazione del CERN ha dichiarato che «Anche se questo risultato non è così eccitante come qualcuno avrebbe desiderato si tratta di quello che, in fondo, ci si aspettava. La vicenda ha catturato l’immaginazione pubblica e le ha dato l’opportunità di vedere il metodo scientifico in azione: un risultato inaspettato è stato reso noto per essere esaminato e risolto grazie alla collaborazione di esperimenti che sono, normalmente, in concorrenza fra loro. Questo è il modo in cui la scienza si muove».

Lucia Votano, direttore dei Laboratori INFN del Gran Sasso, ha commentato che «È motivo di grande soddisfazione che quattro diversi esperimenti abbiano potuto misurare con grande precisione la velocità del neutrino su una distanza di 730 chilometri, trovando tutti risultati tra loro coerenti e compatibili con la teoria della relatività».

Insomma viva il metodo scientifico. Magari con un po' più di cautela negli annunci...



Fonte: Wired

mercoledì 6 giugno 2012

Zanzare nella pioggia

Zanzara nella pioggia

Secondo un articolo di ricercatori del Georgia Institute of Technology e della Harvard University, pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) ci sarebbe la risposta a un dubbio che da sempre attanaglia l'umanità: come fanno le zanzare a sopravvivere alla pioggia?

Togliamoci subito questo dubbio amletico: rischiano di essere schiacciate al suolo dalle gocce solo se volano troppo basse; altrimenti - grazie alla loro massa ridotta e alla loro struttura fisica elastica e resistente, sono in grado di resistere all'accelerazione provocata dalla goccia... Se vi interessano i particolari sono su un articolo nel blog di Le Scienze (qui).

Come suggerisce lo stesso articolo, una ricerca del genere potrebbe tranquillamente venir candidata al premio IgNobel per la fisica o quantomento al trofeo EtsiQuaatzi, se non fosse che l'esperimento in questione fa parte di una ricerca più vasta sui cosiddetti Micro Aerial Vehicle o MAV, micro-veicoli volanti da usare "per sistemi di di sorveglianza e operazioni di ricerca e salvataggio"...