sabato 29 ottobre 2016

Il tumore al seno secondo una hameriana

Teodora (S. Vitale, Ravenna).
L'imperatrice bizantina morì
nel 548 e.v. probabilmente di
cancro al seno.
Eleonora Brigliadori, intervistata alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”, un paio di mesi fa, ha detto che:
“Di un tumore al seno se non fai niente, non fai chemio, non fai radio non muori. Sfido chiunque a mostrarmi una donna che muore di tumore al seno. Non si muore di tumore al seno”.
Secondo la ex soubrette (e secondo una vasta platea di webeti) sarebbe la chemioterapia ad uccidere e non il cancro. In un'altra occasione aveva detto che “quando una persona va a fare la diagnosi, il tumore si sta già riparando da solo. I medici, però interrompono il processo naturale di guarigione e provocano le metastasi”.

La “logica” della Brigliadori è la stessa della questione dei freni di cui ho già parlato: quasi tutti quelli che sono morti in un incidente stradale hanno frenato prima di morire. Tra tutti i morti, quelli che non avevano frenato sono pochissimi. Sono i freni che ti fanno morire. Meglio toglierli (vedi qui).

Ma non è dell'assurdità di questo modo di ragionare (e dell'ottimismo che ci vuole per parlare di “ragionamento” in casi simili) che voglio scrivere.

Ragioniamo sulla prima frase. Se fosse vera allora, fino all'introduzione della chemioterapia, nessuna donna sarebbe mai morta di tumore al seno. È veramente così?
No, è una cazzata e non ci vuole molto per scoprirlo. Cercate su google “history of breast cancer” o “storia del tumore al seno”.

Mastectomia (1748)
Al di là della diffusione di questa malattia nei tempi antichi che non è nota (vuoi perché non si facevano autopsie, vuoi perché il tumore al seno colpisce prevalentemente le donne con più di 30 anni, con un picco nella fascia che va tra i 50 e i 55, quando l'aspettativa di vita media di una donna nell'antichità era di 30 anni) scopriamo che i primi riferimenti storici sono in un papiro egizio risalente almeno al XXV secolo a.e.v.; o anche che Leonida di Alessandria, nel primo secolo della nostra era, descrisse in modo dettagliato la sua tecnica per l'incisione e la cauterizzazione di tumori di piccole dimensioni; o ancora che Galeno e Ippocrate avevano descritto questa malattia.

Cito dal libro “Storia della terapia del tumore della mammella” di Mario Alberto Capretti (dirigente della u.o.c. di chirurgia e senologia presso il Policlinico di Milano):
La piu vecchia descrizione [...] fu scoperta nell'Egitto e risale circa al 1600 a.C. [...] Il Papiro di Edwin Smith descrive 8 casi di tumori o ulcere del seno che sono state trattate mediante cauterizzazione. La scrittura dice circa la malattia, “non è curabile”.
Anche nei testi dell'antica medicina indiana e persiana, troviamo alcuni riferimenti alle malattie della mammella.
Va ricordato che dopo tre millenni, alla fine del XIX secolo, [...] con l'avvento dei raggi X e lo studio delle mummie, furono ritrovati dei crani di donne con lesioni osteolitiche: affette da probabile Carcinoma mammario con metastasi ossee.
Altri riferimenti al trattamento chirurgico di questo organo si trovano nei palinsesti di Ninive (2250 a.C.).
L'affermazione della Brigliadori quindi non è solo basata su un “ragionamento” a dir poco sconclusionato ma anche su una premessa del tutto falsa, una vera e propria menzogna; eppure nessuno tra i sostenitori delle medicine alternative ne prende le distanze e la signora continua a riscuotere successi sui social media vomitando insulti sui medici e sugli scienziati. Che voglia dire qualcosa?


The Complete History of Breast Cancer Treatment

Il tumore alla mammella: un problema antico

History of breast Cancer

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