Carta straccia |
L'elettorato ve l'ha urlato cominciando con Vendola in Puglia, passando poi per Pisapia a Milano, De Magistris a Napoli, Zedda a Cagliari, Orlando a Palermo per arrivare a Crocetta in Sicilia e al successo del Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni: siamo di sinistra, non vogliamo accordi col centro se questo significa derogare significativamente dal nostro «progetto di società di pace, di libertà, di uguaglianza, di laicità, di giustizia, di progresso e di solidarietà», e - soprattutto - per nessuna ragione al mondo vogliamo accordi con chi è disposto a perdonare qualunque cosa al Caimano, a massacrare il paese, il lavoro, la giustizia sociale, i diritti in cambio di sconti e condoni; non lo vogliamo nemmeno se sono nove milioni perché loro avranno le loro ragioni ma noi «vogliamo che i nostri rappresentanti siano scelti per le loro capacità e la loro onestà». Vogliamo un partito che ci rappresenti perché noi paghiamo le tasse, facciamo il nostro dovere ogni giorno per tirare avanti, vogliamo una scuola pubblica che funzioni, una buona università, sanità, lavoro, giustizia, equità e una politica pulita che tolga finalmente le mani da tutto ciò che non le compete e fatta da gente per bene. Wishful thinking? Può darsi. Irrealistico volere tutto e subito? Ma no, un po’ alla volta naturalmente, siamo anche ragionevoli e pazienti… Ma è quello che vogliamo e che vi chiediamo: da vent’anni...
Mi era sembrato profondamente sbagliato che il segretario Bersani non si fosse dimesso subito dopo un voto andato malissimo ma poi sembrava che avesse capito, pareva che davvero cercasse un accordo con Grillo per cambiare qualcosa.
Grillo ha umiliato e preso a schiaffi il segretario e il partito per quasi due mesi in modo arrogante, strafottente, indisponente, rifiutando di assumere qualunque responsabilità, dicendo solo no e limitandosi a puntare il dito… Ma non è per il suo programma che la maggior parte delle persone l'ha votato: è stato l'ennesimo segno di cambiamento profondo che l'elettorato ha chiesto soprattutto a voi.
Dopo due mesi di sberle, votando un candidato splendido come Stefano Rodotà, c'era la possibilità di mettere Grillo con le spalle al muro: o ci si accordava o si andava al voto. E se si fosse andati al voto a giugno dopo aver eletto Rodotà, il PD avrebbe recuperato l'emorragia verso Grillo e forse di più; perché noi capiamo (abbiamo cercato di dirvelo in tutti i modi ma siete voi quelli sordi e ciechi) e avremmo capito.
Invece no, avete scelto sacrificare definitivamente il partito, le idee, l’elettorato e invece che mettere Grillo con le spalle al muro (o magari determinare davvero l'occasione storica di far qualcosa di buono) che cosa vi siete inventati? Offrire il culo a Berlusconi, niente di meno. Avete riesumato un cadavere politico come Marini, lo avete fatto scegliere a Berlusconi e lo avete fatto votare da gente come Cicchitto, Gasparri, Giovanardi, Santanché, La Russa, Biancofiore, Capezzone, Mussolini, Brunetta, Calderoli & company.
Si è toccato il fondo, mi son detto, ma con la bocciatura di Marini forse si è cominciati a risalire. Di nuovo, ho sperato in Rodotà… Ma è stato scelto Prodi all’unanimità. Data la situazione, che votare per il Professore sia un modo per ritrovare l’unità ma soprattutto il senno e il contatto con la realtà?
No, chiaramente no. Chi lo ha tradito prima nel 1998 e poi di nuovo nel 2006 lo ha fatto anche questa volta. Ci hanno traditi lui (parlo di quello che da vent’anni fa il gioco di Berlusconi, è di Gallipoli e ha i baffi) e una dirigenza complice, vecchia (non solo di età), inetta, divisa, sorda, rissosa, spocchiosa, autoreferenziale, arrogante, incapace di mettersi in discussione, di capire, di ascoltare, indegna di quel partito che una volta è stato di Enrico Berlinguer. Hanno tradito Prodi, me, la mia generazione, qualunque ideale politico in cui noi di sinistra si sia mai creduto, il popolo delle primarie, il paese, le speranze, tutto.
“Perché non Rodotà?” chiede, Grillo. “Perché Rodotà … divide”, rispondono quei cialtroni ipocriti che hanno fatto a pezzi il loro partito. Rodotà divide? Benissimo perché è proprio di dividerci da quelli come voi che abbiamo bisogno ora.
Vi ho votati sempre, anche l'ultima volta; magari non con convinzione, magari turandomi il naso. Me ne vergogno. Ora, con convinzione, vi restituisco il mio certificato di elettore del centro sinistra. Ve lo restituisco strappato perché grazie a voi non vale nulla. Mi avete fatto capire che sono stato veramente uno stupido. Ha ragione Grillo: siete tutti uguali (a parte SeL che ha avuto un comportamento assolutamente esemplare e i giovani del PD che si sono dissociati e spero continueranno a farlo). Non so se o chi voterò le prossime volte ma di certo non più voi.
Lunedì spedirò con raccomandata il mio certificato stracciato in una busta, ritirando il mio consenso al trattamento dei dati personali e chiedendone la cancellazione dai database del PD. Invito chi la pensa come me a fare lo stesso.
P.S.
Piccola postilla, per chi potesse pensare che questo sfogo e questa rabbia non mi facciano vedere tutti i responsabili di questa situazione che ci toccherà subire... Grillo e il resto della setta, voi che vi lamentate di 8 milioni di elettori trattati come cani in chiesa ma che non vi siete minimanente preoccupati di umiliarne altri 8 milioni - quelli del PD - e quelli che secondo Grillo avrebbero sbagliato a votarvi, se pensavano che foste lì per far qualcosa (salvo poi risvegliarvi bruscamente col voto del Friuli); che parlate di notte della Repubblica; guardate che la luce l'avete spenta anche voi. Avevate una possibilità unica di cambiare l'Italia e l'avete lasciata morire.
Coi vostri "no", con la tracotanza e l'arroganza, con la totale e colpevole incapacità di agire, di pensare autonomamente e razionalmente, di vedere la realtà di chi vi ha votato, con la comoda scusa della coerenza, scusa per mascherare una fallimentare strategia politica di convenienza (far fallire la legislatura e andare al voto anticipato: «La strategia di Grillo è lasciarli scornare per poi presentarsi alle prossime elezioni e prendere la maggioranza assoluta», Claudio Messora, 4/3/2013), avete contribuito alla situazione che si è venuta a creare in modo determinante almeno quanto gli inetti e i venduti ai vertici del PD. Il nuovo governo è anche merito vostro.
Per quanto mi riguarda sono stato costretto all'astensione, non nutrendo fiducia nelle opzioni disponibili. Non c'è la minima soddisfazione nell'aver visto giusto, solo la frustrazione di chi vede il nostro Paese finire in un baratro senza poter far nulla.
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