WISE mapperà l'intero cielo osservandolo nell'infrarosso, e lo farà con una sensibilità e una risoluzione molto migliori di qualunque missione precedente.
Quasi tutti i corpi nell'universo brillano nell'infrarosso e la missione catalogherà gli oggetti astronomici più disparati, dagli asteroidi vicini alla Terra, alle stelle più fredde e meno luminose come le nane brune, ai dischi di polveri e gas dove si formano i pianeti e le stelle, fino alle galassie più lontane.
WISE compilerà un atlante con centinaia di milioni di oggetti e spianerà la strada a successive missioni mirate, come il James Webb Space Telescope, che tra qualche anno dovrebbe sostituire il glorioso Hubble Space Telescope.
I suoi obiettivi principali sono:
- trovare le galassie più luminose dell'universo;
- trovare le stelle più deboli e fredde, non visibili coi telescopi tradizionali, più vicine al nostro sistema solare;
- scoprire la maggior parte degli asteroidi della fascia principale, di dimensioni superiori ai 3 km;
- compilare un catalogo il più possibile completo per le missioni successive.
Ogni foto di WISE coprirà una zona grande circa tre volte la Luna piena. Ne può scattare una ogni 11 secondi, e dopo sei mesi ne avrà prese 1 milione e mezzo, coprendo l'intero cielo. Le foto avranno una risoluzione di 1 megapixel per ciascuna delle quattro lunghezze d'onda cui il suo telescopio è sensibile - 3.4 µm, 4.6 µm, 12 µm, e 22 µm - tutte invisibili all'occhio umano che è sensibile a lunghezze d'onda molto minori, tra 0.38 µm e 0.760 µm.
I dati così raccolti saranno scaricati quattro volte al giorno dai centri di controllo e memorizzati nei computer a terra, dove verranno combinate in un grande atlante dell'intera sfera celeste.
Tra le centinaia di milioni di oggetti che WISE mapperà, ci saranno nuovi asteroidi, probabilmente nuovi pianeti nani del nostro sistema solare nella fascia di Kuiper, forse qualche evanescente bagliore nella nube di Oort e - chissà - magari qualche nana bruna a due o tre anni luce di distanza (quando il sistema stellare più vicino finora noto è quello triplo di α-centauri, a 4.37 anni luce da noi).
Scommettiamo che i catastrofisti vedranno in ciascuno di questi corpi celesti una potenziale fine del mondo, parleranno di Nibiru o di Nemesis, diranno che i Maya l'avevano previsto, che anche Nostradamus l'aveva previsto, e che pure Cayce l'aveva previsto? E quando la NASA mostrerà che l'orbita di quel corpo non intersecherà mai quella della Terra, parleranno di complotto o passeranno a gufare sul prossimo oggetto...
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