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sabato 1 agosto 2015

Dieci comandamenti per il XXI secolo

10 comandamenti per il XXI secolo?
Per un ateo, una persona che ha deciso che sotto i suoi piedi non c'è nessun inferno, che sopra la sua testa c'è solo il cielo stellato e che non servono un dio o una religione per essere una brava persona, non esistono comandamenti divini così come non esistono dogmi.

Un ateo è però un individuo sociale e quindi necessariamente morale. Codificare delle norme comportamentali e rappresentarle in forma di comandamenti o precetti e magari enumerarle è un modo comodo e stimolante per parlarne e magari metterle in discussione (perché, si sa, gli atei sono tendenzialmente cagacazzi). Se certe linee guida etiche fossero seguite da tutti, anche dai non atei, il mondo probabilmente sarebbe un posto (molto) migliore in cui vivere.

Un interessante tentativo di elencarne alcune è l'iniziativa Atheist Mind Humanist heart, un premio per trovare i 10 comandamenti per il XXI secolo. Ne son stati raccolti quasi 3000. I più votati sono risultati i seguenti...

domenica 3 aprile 2011

Un pallido puntino blu

Pale Blue Dot
Il 14 febbraio del 1990 la sonda Voyager 1, lanciata il 5 settembre del 1977, aveva superato l'orbita di Plutone e a sei miliardi di km dalla Terra si accingeva a lasciare il sistema solare.

Carl Sagan aveva suggerito alla NASA di scattare delle foto ai pianeti del sistema solare da quella posizione così privilegiata, una specie di album di famiglia.

Una di queste foto (cliccate sul particolare qui a fianco per vederla intera) diventò famosa col nome di "Pale Blue Dot" (pallido punto blu).

La fascia chiara quasi verticale è un riflesso del Sole sulle ottiche della macchina fotografica. Quel pallido, insignificante puntino blu al centro della foto è la Terra.

Vedendo la Terra così, un puntino blu in mezzo all'oscurità, Sagan fece le seguenti considerazioni, di straordinaria sensibilità e drammatica attualità...

sabato 26 marzo 2011

Rispetto (mancanza di)

Vignetta di Don Addis

«Ora vi dirò cosa avete fatto agli atei per mille e cinquecento anni… Li avete estromessi dalle università o da qualunque possibilità di insegnamento, avete insozzato le loro reputazioni, bandito o bruciato i loro libri o i loro scritti di qualsiasi tipo, li avete esiliati, umiliati, avete confiscato le loro proprietà, li avete arrestat per blasfemia. Li avete disumanizzati picchiandoli o sottoponendoli a raffinate torture, gli avete tolto gli occhi, tagliato la lingua, stirato, schiacciato e spezzato gli arti, strappato i seni se erano donne, schiacciato i testicoli se erano uomini, li avete imprigionati, pugnalati, sbudellati, impiccati, bruciati vivi. E ora avete il coraggio di lamentarvi se rido di voi…»

(Dr. Madalyn Murray O’Hair)

lunedì 20 settembre 2010

L’ateismo sostituirà le religioni?

AteismoHo tradotto un nuovo articolo di Nigel Barber sul tema dell'ateismo contrapposto alla religione. Come il precedente (Perché gli atei hanno un quoziente intellettivo superiore?) è decisamente provocatorio ma interessante e lo lascio giudicare a chi vorrà leggerlo. L'originale è qui.

Perchè l'ateismo soppianterà la religione

Gli atei sono fortemente concentrati nei paesi economicamente più sviluppati, in particolare nelle socialdemocrazie europee. Nei paesi sottosviluppati non ci sono virtualmente atei. L'ateismo è dunque un fenomeno particolarmente moderno. Perché le condizioni di modernità favoriscono l'ateismo?

venerdì 17 settembre 2010

Perché gli atei hanno un quoziente intellettivo superiore?

Ricordati che devi morire!
«Ricordati che devi morire!»
«Sì sì... mo' me lo segno proprio»
Ogni tanto sui forum, nei commenti dei blog o nei gruppi di discussione salta fuori il provocatore di turno che ripropone - in chiave razzista - studi sul quoziente intellettivo che dimostrerebbero che i neri sarebbero meno intelligenti dei bianchi.

Tutte le volte qualcuno reagisce violentemente e magari preso dalla foga di smentire affemazioni palesemente razziste e disgustose, attacca gli studi cui si fa riferimento invece che le conclusioni errate dei razzisti.

La stessa situazione è destinata a riproporsi dopo che alcuni studi hanno trovato che, in media, il quoziente intellettivo degli atei è più alto di quello delle persone religiose.

Ho trovato un interessante articolo di Nigel Barber su Psychology Today che cerca di spiegare pacatamente le ragioni ambientali, sociali, ed economiche di questo fatto di per sé molto provocatorio...