sabato 28 ottobre 2017

Un intruso nel Sistema Solare

Gli appassionati di fantascienza conoscono sicuramente “Incontro con Rama”, il capolavoro di Arthur C. Clarke del 1972 che racconta di un oggetto che passa rapidissimo attraverso il sistema solare interno, la cui origine interstellare viene riconosciuta proprio dal fatto che la sua velocità è superiore quella di fuga dal nostro sistema (se non lo conoscete, leggetelo).

Il 19 ottobre scorso è successo qualcosa del genere.  Rob Weryk, un astronomo dell'Univesità delle Hawaii, studiando le immagini del telescopio Pan-STARRS 1, si è imbattuto in un oggetto che stava sfrecciando attraverso le regioni interne del sistema solare. Rob ha subito contattato il nostro Marco Micheli , in servizio presso il telescopio dell'ESA alle Isole Canarie, che pure era incappato in questo oggetto. Incrociando i dati hanno verificato che si muove a una velocità superiore a quella di fuga dal sistema solare. Avrebbe potuto essere un corpo in via di espulsione dal nostro sistema stellare, ma si è tuffato quasi verticalmente nel  piano dell'eclittica - quello sul quale, più o meno, tutti i pianeti orbitano intorno al sole - senza incontrare da vicino nessuno di essi. Insomma, pare proprio che venga dallo spazio profondo.
Non è un oggetto grande come Rama. È relativamente piccolo, dal  diametro di circa 160 metri. La direzione di provenienza è quella della costellazione della Lira. Ha doppiato il Sole il 9 settembre, ben all'interno dell'orbita di Mercurio, e il 14 ottobre è passato a circa 24 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Ora si sta allontanando a 44 chilometri al secondo (158.000 km/h) verso lo spazio interstellare, diretto da qualche parte nella costellazione di Pegaso.

Non è nemmeno un'astronave aliena come Rama. Gli scienziati avevano subito pensato a una cometa - data l'orbita molto eccentrica - e l'oggetto era stato inizialmente classificato come C/2017 U1 PANSTARRS (la C iniziale sta per cometa). Le osservazioni successive non hanno però rivelato le emissioni di gas e polveri caratteristiche degli astri chiomati ed il nome è stato cambiato in A/2017 U1, dove A sta per asteroide. Riflette circa il 10% della luce che riceve (albedo = 0,1) e dalle analisi spettrografiche risulterebbe simile agli oggetti della fascia di Kuiper.
A2017/U1 è quel minuscolo puntino indicato dai segni gialli
Si tratta però sicuramente di una scoperta storica: è il primo oggetto massiccio di origine interstellare di passaggio nel nostro sistema solare che ci capita di vedere.

È un asteroide espulso da qualche sistema solare ignoto tanto tempo fa. La sua traiettoria potrebbe essere compatibile con Vega, la stella più luminosa della costellazione della Lira (la quinta del cielo), che dista da noi solo 25 anni luce. Se così fosse, A/2017-U1 avrebbe viaggiato per 285,000 anni dalla sua espulsione da quel sistema prima di venire a farci visita. Vega è una stella relativamente giovane (ha all’incirca 500 milioni di anni) ed è circondata da un anello di polveri probabilmente originato da scontri tra corpi rocciosi, cosa compatibile con l’espulsione di un gran numero di asteroidi.

Non possiamo saperlo con certezza. Non possiamo sapere precisamente da dove venga o quali sistemi abbia eventualmente attraversato ma certamente è la prima prova diretta che questi oggetti sono comuni nell’universo e una conferma di quelli che ipotizziamo essere i meccanismi di formazione dei pianeti.



Approfondimenti:

10 commenti:

  1. Ciao Gabriele, qui parli dello stesso?
    http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2017/11/22/lintruso-del-sistema-solare-forse-fatto-di-materia-oscura-_effa3f48-76b4-4825-b8af-bbc1a10dec56.html

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    1. Sì Paolo, è lo stesso oggetto.

      Volevo aggiornare l'articolo ma non ne ho avuto tempo. Dovrebbe avere quell'aspetto molto allungato che si vede nel disegno. Altrove ho letto che di oggetti del genere in realtà ce ne potrebbero essere qualche centinaio che stanno attraversando ora il sistema solare e che con le tecniche di rilevamento automatizzate che sono state messe a punto (e che hanno consentito di scoprire questo stesso asteroide) dovremo aspettarci di trovarne presto altri.

      L'ipotesi che si tratti di materia oscura è intrigante ma tirata per i capelli (come dice Fabrizio Fiore citato nel lancio dell'ANSA).

      D'altra parte l'articolo su ARXIV più che suggerire che si tratti effettivamente di materia oscura sembra dire che non possiamo escludere che sia così e che se così fosse lo potremmo scoprire rimisurando l'orbita di Mercurio.

      Io continuo a rimanere affascinato dal fatto che si tratti di un pezzo di un altro sistema stellare che viene a farci visita.

      P.S. Praticamente l'hanno chiamato aumma-umma...

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  2. Complimenti i tuoi articoli sono ottimi!!!

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  3. Ascolta mi e venuta in mente una teoria interessante, non esendo un fisico volevo una tua opinione se e possibile una cosa simile

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  4. Ciao Gabriele, ti mando un aggiornamento, se per caso ti fosse sfuggito:
    https://m.phys.org/news/2018-03-oumuamua-binary-star.html

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  5. Da dove esattamente venga, chi lo sa! Ma il fascino romantico dell'oggetto mi riporta alla mente il famoso monologo del replicante Roy Batty
    "Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi:
    navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
    e ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
    E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
    come lacrime nella pioggia."
    Gabriele, volevo chiederti se avevi modo di fare un post sul big bang e sull'età dell'universo, prima o poi. Ci sono alcune cose (ridimensionando naturalmente il concetto di "alcune cose" alle limitate capacità intellettive del mio povero cervelletto) che mi sfuggono, ed un post è sempre una buona occasione di confronto.

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    1. Se ci riesco volentieri. E' un argomento interessante perché accompagna tutta la storia della fisica. Purtroppo ho diradato moltissimo i miei post per motivi di vita e di lavoro.

      Se per caso hai NetFlix, ti consiglio di guardarti il bellissimo documentario "The Beginning and End of the Universe" di Jim Al-Khalili. E' un fisico inglese di origini irachene che ha scritto diversi libri divulgativi. Secondo me è un ottimo divulgatore. Il documentario è inglese ma lui lo parla in modo comprensibilissimo e comunque ci sono i sottotitoli. Parla proprio di questo in modo chiarissimo. Da vedere assolutamente.

      C'è anche su youtube ma senza sottotitoli in italiano:

      Link diretto: https://www.youtube.com/watch?v=iPscf-jafsw

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