lunedì 18 luglio 2011

Complottisti nati

Quante volte vi sarà capitato di discutere con una persona talmente ostinata nelle proprie convinzioni da essere refrattaria persino alla prova più lampante che si sbaglia? O magari di essere stati voi quella persona?

Chi non ha fatto della dietrologia almeno una volta nella vita? Da noi in Italia è diventato pure proverbiale: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca (e a coniarlo è stato proprio uno dei personaggi più discussi della storia politica del nostro paese).

Le trame losche e complesse sono poi molto più affascinanti, gratificanti e a volte persino credibili di quelle semplici e lineari. Lo sa bene chi legge i gialli o ama un certo genere di film.

L'articolo che ho trovato su uno dei blog di Psychology Today analizza questi e altri meccanismi più o meno inconsci per spiegare come sia facile cadere nel complottismo. Secondo l'autore, Douglas T. Kenrick, siamo infatti tutti complottisti nati... 

Il complottismo viene naturale...
Che tipo di persona può avere così poca fiducia nel prossimo da credere che il presidente degli USA e la CIA posssano aver cospirato per simulare la morte di Bin Laden, o che i media siano saldamente sotto il controllo da una potente cupola di facoltosi estremisti?

Se consultate la letteratura psicologica sul credere alle teorie del complotto (complottismo) o se leggete le cronache politiche sull'argomento sentirete parlare abbondantemente di paranoia, alienazione e crisi dei valori.

Imparerete che le persone che credono ad una bizzarra teoria del complotto, probabilmente crederanno anche ad altre (d'altra parte è tutto collegato all'assassinio di Kennedy e agli Illuminati). Scoprirete che il complottismo è stato correlato all'essere poveri, membri di una minoranza oppressa o alla sensazione che la propria vita sia controllata da fattori esterni e altre disgraziate situazioni.

Ma c'è un'altra prospettiva che deriva dal retroterra evoluzionistico della nostra specie: il cervello umano è progettato per le teorie del complotto. In quest'ottica siamo tutti complottisti nati.

Mettiamo da parte la stramba congettura complottista del giorno e consideriamo questo: alcuni dei presunti complotti si sono rivelati veri; Al Qaeda, la CIA, il KGB e la mafia hanno tutte coinvolto delle persone nel pianificare e realizzare le più nefande azioni. Essere paranoici non implica necessariamente che non esista davvero nessuno che trama contro di noi.

La rana pescatrice agita il suo illicio
come esca per attirare le prede
Così come hanno osservato alcuni teorici evoluzionisti (come Robert Trivers e Bill von Hippel) un importante inconveniente della comunicazione è che apre le porte all'inganno: quel gustoso verme non potrebbe essere l'appendice di una rana pescatrice? Quella pavoncella è veramente ferita o sta solo fingendo?

Gli esseri umani sono comunicatori particolarmente talentuosi e sono anche dei discreti ingannatori. I ricercatori che studiano la psicologia della menzogna non ci dicono solo che l'individuo medio mente su qualcosa almeno una volta al giorno, ma anche che non è che si possa fare molto di meglio che tirare a caso per distinguere tra una menzogna premeditata o un'affermazione veritiera.

I nostri antenati dovevano preoccuparsi di complotti sia da parte di membri dei loro gruppi che da quelli di altri gruppi, che però avevano meno da perdere e più da guadagnarci nel far loro del male.

Gli psicologi evoluzionisti come Pascal Boyer e Ara Norenzayan hanno notato che il cervello umano dispone di un potente meccanismo per indagare su cause complesse e nascoste. La popolarità di Sherlock Holmes, James Bond ed Harry Potter deve molto al talento dei loro autori nello stimolare questi meccanismi causali nei loro lettori.

E, come i loro colleghi Randy Nesse e Martie Haselton hanno argomentato, la mente è progettata come un sensore anti-fumo, impostato per accendere una lampadina rossa al minimo segnale di pericolo ambientale (invece che aspettare fino a un'evidenza tanto palese da rendere impossibile sfuggire dal fuoco).

Una volta che ci convinciamo di qualcosa abbiamo una quantità di meccanismi cognitivi progettati per impedirci di rigettarla. Uno dei miei studi preferiti sull'argomento fu fatto a Stanford dagli psicologi Charlie Lord, Lee Ross e Mark Lepper. Mostrarono ad alcuni loro studenti molto brillanti un resoconto bilanciato di prove scientifiche a favore e contro i benefici della pena capitale. Dopo aver ascoltato le prove bilanciate, gli studenti che inizialmente erano a favore della pena di morte erano ancora più convinti di aver ragione, così come quelli contro, nella direzione opposta. Era successo che gli studenti ricordavano selettivamente le debolezze delle argomentazioni contrarie alla propria e la forza di quelle a favore. Vi ricorda qualcosa? E tenete conto che questi erano studenti di Stanford, non membri di un gruppo estremista rintanati in qualche oscuro covo.

In guardia, il pericolo è in agguato!
Che dire delle ricerche che mostrano come le persone appartenenti a gruppi oppressi sarebbero più portate al complottismo di quelli che leggono il Sole 24 Ore e vivono nei quartieri "bene"? Sono conclusioni che mettono in luce un'altra caratteristica della nostra psicologia evoluta: i nostri cervelli alzano il volume dei nostri sistemi d'allarme quando ci sentiamo minacciati. Ricerche condotte nei nostri laboratori mostrano che le persone che stanno in guardia, coi sensi allertati (per esempio, dopo aver visto un film dell'orrore) sono più pronti a proiettare rabbia verso gli sconosciuti di altri gruppi. Le ricerche di Mark Shaller e dei suoi colleghi hanno evidenziato che stare in una stanza buia amplifica certi stereotipi particolari, tipo quelli che riguardano la pericolosità degli arabi o degli afro-americani. Considerando la vita di ognuno comprende minacce e pericoli quotidiani, è probabile che ci si ritrovi a cercare segnali di pericoli in agguato.

Dicendo che il cervello umano è progettato per stare in guardia dalle cospirazioni e che di complotti veri ce ne sono sempre stati, intendo forse dire che non potremo far nulla per evitare di credere alla prossima storia che sentiremo su un complotto su Obama, l'Associazione dei Medici Americani (AMA, American Medical Association) e la Chiesa Cattolica?

No. Charlie Lord e i suoi colleghi, per esempio, hanno visto che gli studenti di Stanford riuscivano ad essere un po' più obiettivi ponendosi prima la semplice domanda: "Come mi sentirei se la stessa prova supportasse la tesi opposta?".

Ted Goertzel, un sociologo della Rutgers, ha studiato il fenomeno del complottismo per vent'anni e ha un paio di suggerimenti per chi volesse «distinguere tra un divertente eccentrico, un ingenuo in buona fede, un fazioso arrogante e uno scettico tutto d'un pezzo per farsi rapidamente un'opinione».

Lunacomplottisti
In primo luogo si può cercare la "logica a cascata", il ragionamento che porta il complottista ad includere sempre più persone nel complotto ogni volta che qualcuno porta una nuova prova contro le sue affermazioni (A-ha! Ci sono dentro anche loro!). In secondo luogo, è bene essere scettici verso affermazioni che richiedano una quantità improbabile di potere e controllo da parte dei cospiratori.

Goertzel fa l'esempio del presunto complotto del "finto atterraggio sulla Luna", che avrebbe richiesto la complicità di migliaia di scienziati e tecnici che lavoravano al progetto, dei media che si occupavano dell'evento e persino degli scienziati di altre nazioni (inclusa la Russia) che tracciarono la missione.

Naturalmente è possibile che anche questo articolo sia stato commissionato dalla CIA e che tutto quello che dico sia solo una cortina di fumo.

Douglas T. Kenrick è l'autore di "Sex, Murder, and the Meaning of Life: A psychologist investigates how evolution, cognition, and complexity are revolutionizing our view of human nature". Il testo è stato recentemente come libro del mese dallo Scientific American Book Club. Sostiene di non essere in alcun modo collegato agli Illuminati.



Approfondimenti:
  • Conspiracy Theories Come Naturally (link)
  • Conspiracy Theories in Science (PDF)

12 commenti:

  1. Quindi Gabriele, David Icke ad esempio, realisticamente parlando sarebbe quantomeno un visionario (è la prima definizione che mi viene in mente...). Che dire, concordo con la tua analisi scientifica del fenomeno, tuttavia trovo comunque molto inquietanti le connessioni fra tutta una serie di personaggi e di eventi che Icke propone nelle sue conferenze (qualcuna l'ho seguita sul web). Che la "vera" verità stia come sempre, "nel mezzo"?

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    1. 'la verità sta nel mezzo' non è sempre da tenere in considerazione.
      Se qualcuno dice che il sole è giallo e qualcun'altro dice che è rosso, il sole rimane giallo. se la verità stesse nel mezzo sarebbe arancione.

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  2. @Valerio

    Andrei cauto ad usare certe frasi, l'ultima che hai citato fa parte del repertorio del fuffaro:

    "Quando tutto il resto fallisce, pur di non concedere il punto, tentate almeno il pareggio usando il jolly de «la verità sta nel mezzo».
    Trattasi di sonora sciocchezza quando si parla di fatti oggettivi visto che, ad esempio, la Terra non può certo essere mezza tonda e mezza a forma di ciambella: quella che sta nel mezzo al massimo è la virtù, ma con gli sprovveduti senza speranza è una frase che funziona a meraviglia."

    http://ipensieridelfioba.blogspot.com/p/il-credo-del-fuffaro.html

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  3. @Valerio

    L'articolo non è mio! E' solo una traduzione della quale tra l'altro non sono particolarmente fiero (c'erano due o tre passaggi veramente ostici).

    Comunque - come diceva Paolo - non è detto che la verità stia sempre nel mezzo; una donna non può essere "un po'" incinta.

    I "rettiliani" di Icke o esistono o non esistono. Quando su un'ipotesi del genere ci costruisci una teoria del complotto, non è che questa rimanga in piedi se la base cede...

    Come dice l'autore dell'articolo che ho tradotto, non è che i complotti non esistano. Però quelli che prevedono che a complottare sia un numero troppo grande di persone, o che chi tira le fila abbia un potere di controllo spropositato, possono essere anche intriganti ma non sono molto credibili.

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  4. Paolo, non vorrei far polemica ma il tuo tono mi comunica la senazione di un certo "radicalismo", poco incline ad accettare non dico un punto di vista diverso, ma la possibilità che il tuo interlocutore si stia facendo delle legittime "domande" nella confusione che c'è. Rimbeccare qualcuno come fa un avvocato in tribunale per stroncarlo immediatamente, questa è la sgradevole sensazione che mi hai dato oltre ad un po' di saccenteria. Pertanto a mia volta ti suggerisco di andare più cauto prima di sparare "arringhe", etichettando già da subito come "fuffaro potenziale" chi non si conosce.

    Ora venendo alla mia "frase dello scandalo" se ancora ti potesse interessare (ma non credo perchè mi sembri prevenuto), vorrei solo chiarire che con quella battuta della "vera verità nel mezzo" intendevo solo dire qualcosa del tipo: se non è credibile che ci sia in atto addirittura un complotto alieno-rettiliano, a mio avviso non è altrettanto così scontato che si possano escludere tentativi da parte di un'oligarchia occulta, di esercitare poteri di governo sovrannazionale. Tutto qua.

    Il fatto che mi sia avvicinato a questo blog esprimendo un punto di vista in modo tranquillo, testimonia l'intelligenza e l'umiltà di chi vuole sentire "tutte le campane" prima di farsi le proprie idee nel marasma che ci circonda.

    Ma quest'approccio umile, lo deve avere sia chi si sta costruendo delle idee, sia chi le idee ce le ha già chiare (o almeno crede di averle).

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  5. @Valerio

    credo che Paolo intendesse dire che Icke è abbastanza screditato. Le sue teorie del complotto ricalcano pari pari quelle che a suo tempo furono usate dai nazisti per accusare gli ebrei di tutti i mali del mondo.

    Detto questo, che la Banca Mondiale eserciti un potere enorme sugli stati, specie quelli in via di sviluppo, non è certo un segreto; chi manovra i grandi capitali speculativi nei mercati fa altrettanto, influenzando la vita di tutti noi. Le grandi potenze hanno tramato l'una contro l'altra passando sulla pelle di milioni di persone in tanti paesi del mondo.

    Del fatto che ci sia un'unica occulta grande regia però non vedo prove. La situazione al momento mi sembra anzi abbastanza ingarbugliata, con una superpotenza in declino e un'altra emergente, e altri che si agitano cercando di ritagliarsi un ruolo da comprimario.

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  6. @Valerio

    Tengo a precisare che era proprio perché non mi sembravi un fuffaro che volevo metterti in guardia sull'uso di certe frasi, che possono indurre fraintendimenti. Non c'era malevolenza nel mio commento, che non era inteso come un attacco o un giudizio sulla tua persona.

    Chiarito questo, torno in argomento.

    Nessuno può negare - al di là di facili generalizzazioni - che oggi la realtà sia complessa e spesso non facile da decifrare, sia per i nostri limiti che per quelli delle informazioni in nostro possesso. E in una situazione del genere è abbastanza scontato che qualcuno trovi rassicurante prestar fede a chi - come Icke - si presenta con la spiegazione del Mega-Complotto-Globale bell'e pronta in un pacchetto tutto-compreso.
    Pensate un po' che meraviglia per il lettore pigro e spaesato, che trova così comodamente una chiave di lettura degli eventi, una che asseconda magari i propri preconcetti, risentimenti o fantasie. Cosa chiedere di più?

    Be', se si segue un blog come questo, probabilmente si sa già cosa chiedere.

    Le prove.

    (OK, lo so, anche su quelle ciascuno ha il suo metro di giudizio... ;-) )

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  7. Bellissimo articolo (o bellissima traduzione comunque a te i meriti :) ), in effetti quando devo smontare qualche teoria complottista in qualche discussione il mio cavallo di battaglia è spesso "e quante persone ci vorrebbero per fare quello che tu dici? e come mai nessuna ha mai parlato?".

    Nicholas

    PS
    typo vicino alla foto del gatto: (per esempio, dopo aver visto un film dell'orrore) sono più proni a proiettare rabbia --> proni - pronti.

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  8. Grazie della segnalazione e dei complimenti. Comunque Psychology Today è un'ottima fonte di ispirazione! Hanno un sacco di articoli davvero interessanti.

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  9. Consiglio allora la letture di Quirkology di Wiseman, riporta tutte le ricerche più strampalate fatte dagli psicologi, leggero, divertente e interssante :)

    Nicholas

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  10. Ho postato un tuo articolo, questa la pagina facebook:

    https://www.facebook.com/MentalmenteLiberi

    Se anche tu se su FB mi piacerebbe aggiungerti, grazie, ciao Stefano

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  11. @Stefano

    grazie della pubblicazione. Non ho un profilo FB. Finora me ne sono tenuto alla larga per paura che mi porti via troppo tempo. ;-)

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