venerdì 17 settembre 2010

Perché gli atei hanno un quoziente intellettivo superiore?

Ricordati che devi morire!
«Ricordati che devi morire!»
«Sì sì... mo' me lo segno proprio»
Ogni tanto sui forum, nei commenti dei blog o nei gruppi di discussione salta fuori il provocatore di turno che ripropone - in chiave razzista - studi sul quoziente intellettivo che dimostrerebbero che i neri sarebbero meno intelligenti dei bianchi.

Tutte le volte qualcuno reagisce violentemente e magari preso dalla foga di smentire affemazioni palesemente razziste e disgustose, attacca gli studi cui si fa riferimento invece che le conclusioni errate dei razzisti.

La stessa situazione è destinata a riproporsi dopo che alcuni studi hanno trovato che, in media, il quoziente intellettivo degli atei è più alto di quello delle persone religiose.

Ho trovato un interessante articolo di Nigel Barber su Psychology Today che cerca di spiegare pacatamente le ragioni ambientali, sociali, ed economiche di questo fatto di per sé molto provocatorio...

Il vero motivo per cui gli atei hanno un quoziente intellettivo superiore

Diffusione della religione nel mondo
Diffusione della religione nel mondo
L'ateismo è segno di intelligenza?

Sono state di recente pubblicate teorie piuttosto controverse per spiegare il fatto che gli atei hanno risultati migliori delle persone religiose nei test del quoziente intellettivo (QI).

C'è forse una spiegazione più semplice e - come molte correlazioni di questo tipo - probabilmente meno eccitante di quel che sembrano le altre. Gli atei sono probabilmente più intelligenti delle persone religiose perché beneficiano di molte delle condizioni sociali che risultano correlate alla perdita delle convinzioni religiose.

Se si guarda a questo fenomeno confrontando i vari paesi del mondo, non è difficile ipotizzare diverse possibili ragioni per cui i paesi più intelligenti hanno più atei, come riportato da Richard Lynn (2009). Eccone alcune:

I paesi altamente religiosi:
  • sono più poveri
  • sono meno urbanizzati
  • hanno livelli più bassi di istruzione
  • hanno meno esposizione ai media elettronici che aumentano l'intelligenza (Barber, 2006);
  • hanno un carico maggiore di malattie infettive che indeboliscono le funzionalità cerebrali;
  • i bambini hanno minor peso alla nascita;
  • hanno una peggiore alimentazione infantile;
  • controllano scarsamente inquinanti ambientali come il piombo che riducono il QI.
Dato che ognuno di questi fattori è una causa riconosciuta di bassi punteggi ai test QI (Barber, 2005) c'è ben poco di misterioso sulla ragione per cui i paesi molto religiosi risultino più scarsi in questi test.

Naturalmente gli stessi fenomeni sono rilevanti anche all'interno di una stessa nazione. Anche in questo caso, gli individui più agiati hanno una vita diversa da quelli più poveri, sviluppando QI più alti e maggior scetticismo religioso.

Come per le spiegazioni più eccitanti, dubito che sia la religione a causare la stupidità, non fosse altro che alcuni degli uomini più brillanti della storia, come Isaac Newton, erano molto religiosi, come la maggioranza dei loro contemporanei.

Dire se l'intelligenza spinga la gente a rifiutare le credenze religiose è più complesso. È senz'altro plausibile che le persone molto intelligenti abbiano più problemi ad accettare alcune delle credenze più improbabili richieste dalle loro chiese. Inoltre la scienza moderna offre spiegazioni di fenomeni che erano precedentemente giustificati in termini religiosi, e le persone intelligenti potrebbero preferire le spiegazioni scientifiche.

In breve, discutere di correlazioni tra QI e religiosità senza tener conto di rilevanti fattori di fondo è far chiacchiere da salotto. Ricorda il lungo e tedioso dibattito sulla correlazione tra QI e colore della pelle, che fece scaldare tanta gente ma che si rivelò un vicolo cieco scientifico.
(dal blog di Nigel Barber "The Human Beast", su Psychology Today)


Riferimenti:
  • Articolo originale di Nigel Barber su Psychology Today: The real reason atheists have higher IQs (link);
  • Barber, N. (2005). Educational and ecological correlates of IQ: A cross-national investigation. Intelligence, 33, 273-284 (HTML);
  • Barber, N. (2006). Is the effect of national wealth on academic achievement mediated by mass media and computers? Cross-Cultural Research, 40, 130-151 (Abstract + PDF);
  • Lynn, R., Harvey, J., & Nyborg, H. (2009). Average intelligence predicts atheism across 137 nations. Intelligence, 37, 11-15 (PDF).

6 commenti:

  1. Personalmente tendo a ritenere valida la correlazione inversa: gli atei beneficiano generalmente di condizioni sociali ed economiche tali da permettere loro una visione più critica del mondo che li circonda.
    Compresa la fede.

    Mi sembra un perfetto esempio di come il dato statistico decontestalizzato possa condurre a conclusioni errate.

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  2. Questo link pare confermare l'analisi a pieno:

    http://informarexresistere.fr/monsignor-bertoldo-le-donne-inducono-in-tentazione-i-loro-stupratori-e-fanno-piu-vittime-dei-preti-pedofili.html

    potresti scrivere qualcosa riguardo a questo vescovo neo mediovale

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  3. Fosse il solo...

    Mi ricordo Rocco Buttiglione, quando disse che "i bambini che non hanno un padre ma solo una madre sono figli di una madre non molto buona"; o le posizioni ferocemente contro i gay di tanti "bravi" cattolici. O delle tante affermazioni allucinanti di "pezzi da 90" del vaticano, tipo il cardinale Biffi, che è stato anche vescovo di Bologna. O alla Binetti...

    Stavo pensando a una recensione un po' dettagliata del film "Religiolus".

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  4. Io vedo la cosa un pò offensiva. Non il fatto che nei paesi più sviluppati ci siano più atei (le scelte della vita non vedo che male fanno, fintanto che si rispettano gli altri) ma il fatto che continuano a vedere noi credenti ancora sotto una luce medievale. Per esempio, chi è che dice che noi ancora siamo creazionisti e crediamo in un universo geocentrico? Io sono evoluzionista e credo nella scienza tanto quanto un intelligentissimo ateo come quelli citati qui sopra.
    Non credo proprio comunque che l'ateismo soppianterà le religioni. Piuttosto si vedrà la sparizione di alcune religioni e la nascita di nuove.

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    Risposte
    1. Le previsioni dicono che entro il 2100 la quadi totalità della popolazione sarà atea. Probabilmente in vista della scoperta di altri pianeti abitabili e di possibili forme di vita , anche sullo stesso Marte dove la NASA ha scoperto esserci H2O in forma liquida e salata. Poi ci sono tutte le scoperte sui meccanismi genetici alla base degli esseri viventi. Leggiti un testo universitario di Neuroscienze o di Genetica e comprenderesti come le scienze biologiche ormai sono inconciliabili con nessun tipo di religione al di fuori di quella di Spinoza "Deus Sive Natura" cioè Dio è la Natura stessa.
      Ti consiglio di leggere il libro di Giorgio Vallortigara ( grande neuroscienziato ) e Telmo Pievani ( filosofo della scienza ) intitolato < NATI PER CREDERE> oppure Richard Dawkins oppure il libro divulgativo del Premio Nobel per la medicina Jacques Monod intitolato IL CASO E LA NECESSITÀ.
      PS Probabilmente capiresti perché, nonostante tu sia così vicino al pensiero critico libero hai comunque difficoltà ad abbandonare il dohmatismo inevitabile di qualsiasi religione

      Elimina
    2. Le previsioni dicono che entro il 2100 la quadi totalità della popolazione sarà atea. Probabilmente in vista della scoperta di altri pianeti abitabili e di possibili forme di vita , anche sullo stesso Marte dove la NASA ha scoperto esserci H2O in forma liquida e salata. Poi ci sono tutte le scoperte sui meccanismi genetici alla base degli esseri viventi. Leggiti un testo universitario di Neuroscienze o di Genetica e comprenderesti come le scienze biologiche ormai sono inconciliabili con nessun tipo di religione al di fuori di quella di Spinoza "Deus Sive Natura" cioè Dio è la Natura stessa.
      Ti consiglio di leggere il libro di Giorgio Vallortigara ( grande neuroscienziato ) e Telmo Pievani ( filosofo della scienza ) intitolato < NATI PER CREDERE> oppure Richard Dawkins oppure il libro divulgativo del Premio Nobel per la medicina Jacques Monod intitolato IL CASO E LA NECESSITÀ.
      PS Probabilmente capiresti perché, nonostante tu sia così vicino al pensiero critico libero hai comunque difficoltà ad abbandonare il dohmatismo inevitabile di qualsiasi religione

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